Lo studio
"Meno incidenti in Svizzera grazie all'ampliamento delle autostrade"
©Gabriele Putzu
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Redazione
9 ore fa
Su mandato del Touring Club Svizzero (TCS), una ricerca del Politecnico Federale di Losanna (EPFL) rivela che l'ampliamento delle autostrade rafforzerebbe la sicurezza stradale. Il rapporto, svelato da Le Matin Dimanche, sostiene i fautori del "Sì" per la votazione del 24 novembre.

L'ampliamento delle autostrade migliorerebbe la sicurezza, in particolare quella di pedoni e ciclisti. È quanto emerge da uno studio commissionato dal Touring Club Svizzero (TCS) e pubblicato oggi da Le Matin Dimanche. Il testo rafforza l'argomento sulla sicurezza dei sostenitori del "Sì" alla votazione federale del 24 novembre.

Alleggerire il traffico sulle strade minori

L'autore della ricerca, Micaël Tille, è esperto di mobilità e sicurezza stradale e docente presso il Politecnico Federale di Losanna (EPFL). Secondo il suo rapporto di 60 pagine, consultato dal settimanale, l'ampliamento di alcuni tratti autostradali alleggerirebbe il traffico sulle strade minori, riducendo così gli incidenti sulle strade secondarie.

Maggiori rischi fuori dalle autostrade

Secondo le statistiche del 2023, su cui si basa l'autore dello studio, solo il 14% degli incidenti si è verificato sulle strade nazionali (quindi le autostrade). Tuttavia, il 21% delle situazioni di pericolo è avvenuto sulle strade al di fuori delle località e il 65% nelle città e nei villaggi.

Il parere dei contrari

Per gli oppositori, l'ampliamento del tratto Nyon-Le Vengeron nel canton Vaud e di altri cinque tratti sovraccarichi non farebbe che aumentare il traffico e avrebbe un'influenza minima sugli incidenti. Un argomento, quello del traffico indotto, che non convince il ricercatore esperto in mobilità.

Il sondaggio: 51% di sì al potenziamento delle autostrade

Secondo un primo sondaggio della SSR sulle votazioni federali del prossimo 24 novembre, il decreto federale sulla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali raccoglie il sostegno del 51% delle persone interrogate dall'istituto gfs.bern nella prima metà di ottobre.