Svizzera
“La situazione è relativamente buona”
A dirlo è Patrick Mathys al punto stampa di Berna. L’allerta di contagio tra i giovani aumenta. “Nelle prossime settimane potremmo assistere a un aumento delle infezioni”

“La situazione è relativamente buona”. È questo il commento iniziale di Patrick Mathys al consueto punto stampa da Berna dell’Ufficio federale di sanità pubblica. Mathys ha presentato una panoramica della situazione epidemiologica in Svizzera sottolineando che però in alcuni Cantoni si sta notando un aumento dei casi, in particolare nella regione alpina. “Con l’abbassamento delle temperature e l’inizio della scuola si presume che il processo di contagio riprenderà velocemente, soprattutto tra i giovani”, ha commentato Mathys. Il numero di contagi è sceso, ma anche la velocità di tale diminuzione. Tutto lascia supporre che si stia andando verso una stabilizzazione, anche se a un livello relativamente alto, come mostrano altresì le analisi delle acque reflue.

“Tasso di vaccinazione aumentato”
Per quanto riguarda gli ospedali, Mathys ha detto che il numero di letti occupati nelle terapie intensive (17% dei letti occupati) “rimane alto e per questo la situazione è ancora tesa”. Sulle vaccinazioni, infine, l’Ufficio federale di sanità pubblica ha presentato cifre più elevate dell’ultima volta. “Il tasso di vaccinazione è aumentato”, ha commentato. Tra l’altro, ha ribadito Mathys, nel 90% dei casi la vaccinazione protegge da un ricovero. La maggior parte delle persone all’ospedale non è stata infatti vaccinata. Attualmente, l’età mediana dei ricoverati è di 55 anni.

Attenzione a test farlocchi
Nel suo intervento, la vicepresidente dell’associazione dei medici cantonali, Linda Nartey, ha ricordato che da lunedì i test anticovid sono a pagamento, in particolare per coloro che non hanno sintomi. A tale riguardo, sono disponibili sul mercato test a prezzi molto bassi: varie fonti - Cantoni e popolazione - fanno tuttavia stato di procedure non proprio corrette. Per questo motivo, i Cantoni sorvegliano da vicino gli offerenti privati, affinché i fruitori possano fare affidamento su test affidabili, eseguiti da personale formato, evitando in questo modo di propagare ulteriormente il virus. Ciò vale anche per il rilascio di certificati. I cantoni possono intervenire per togliere l’autorizzazione qualora emergano problemi. Nartey ha rammentato che la presenza di un professionista della salute, cioè un medico, un farmacista o un tecnico di laboratorio, è necessaria durante i test nasali. Questo non è sempre il caso, come hanno dimostrato i controlli. I cantoni esigeranno innanzitutto delle spiegazioni per queste carenze, prima di chiudere eventualmente gli stabilimenti. Per quanto riguarda la vaccinazione, Linda Nartey ha sottolineato che diversi prodotti sono ormai a disposizione. È disponibile anche il vaccino Johnson & Johnson ma la richiesta di questo preparato è ancora molto limitata. Per quanto attiene a una terza dose di richiamo, Mathys ha dichiarato che il tema è allo studio dell’UFSP, ma che bisognerà ancora attendere per una decisione.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata