In maggio alcuni cantoni avrebbero espresso la disponibilità a curare i feriti di guerra ucraini sul loro territorio, ma delle opposizioni dal governo hanno fatto naufragare la proposta. Lo riporta Swissinfo citando il Tagesanzeiger.
La richiesta era giunta inizialmente dal Centro Euro-Atlantico di Coordinazione nella Risposta ai Disastri, un Dipartimento della Nato che coordina le evacuazioni mediche dall’Ucraina verso il resto del mondo. La proposta ha scatenato delle investigazioni dall’Ufficio Federale della Salute Pubblica e dall’Dipartimento Federale degli Affari Esteri. Tre settimane dopo le autorità federali hanno rigettato l’ammissione dei feriti ucraini per ragioni legali e pratiche.
I motivi del rifiuto
Le obiezioni maggiori concernono il principio di neutralità, che rischierebbe di venire infranto. Per esempio, la Convezione di Ginevra e de l’Aia del 1907 obbliga gli stati neutrali ad assicurarsi che i soldati riabilitati non possano più prendere parte ad operazioni militari dopo aver ricevuto le cure.
Per quanto concerne i civili feriti, il governo è dell’opinione che è praticamente impossibile distinguere questi ultimi dai soldati dato che molti civili stanno raccogliendo le armi in Ucraina. I dirigenti della Confederazione preferiscono favorire il soccorso ai feriti tramite l’aiuto umanitario agli ospedali civili in Ucraina.
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