
Rendere più difficile l'accesso al servizio civile. È quando prevede una revisione legislativa licenziata oggi dal Consiglio federale che rammenta come, secondo la Costituzione, non esiste libertà di scelta tra servizio militare e servizio civile sostitutivo. Le proposte odierne non sono una novità: corrispondono a quelle contenute nel progetto posto in consultazione un anno fa. In una nota, l'esecutivo ricorda come le ammissioni al servizio civile rimangano elevate (6'754 nel 2023; nel 2019 erano 6088). Ad essere problematico, secondo il governo, è "il numero di domande presentate da militari che hanno già adempiuto la scuola reclute, da specialisti e da quadri dell'esercito". La revisione legislativa licenziata oggi si propone di porre rimedio a questa situazione "frenando le domande d'ammissione che sono essenzialmente motivate da ragioni diverse dal conflitto di coscienza". Per le persone che hanno già svolto una parte considerevole del servizio militare si applicheranno dunque requisiti più severi.
Sei misure
Nel concreto, la nuova legge sul servizio civile prevede sei misure: un minimo di 150 giorni di servizio civile da prestare in ogni caso; l'applicazione anche per i sottufficiali e gli ufficiali del fattore 1,5 per determinare i giorni di servizio civile ancora da prestare; escludere l'impiego dei medici, nel servizio civile, nel rispettivo settore specialistico; la non ammissione per i membri dell'esercito con zero giorni di servizio residui (si evita così che possano sottrarsi al tiro obbligatorio); l'introduzione di un obbligo d'impiego annuale a partire dall'ammissione; l'obbligo di prestare il cosiddetto "impiego di lunga durata" al più tardi nell'anno civile successivo all'ammissione se la domanda viene presentata durante la scuola reclute. Queste sei misure corrispondono ai provvedimenti non contestati che figuravano nella modifica della legge federale sul servizio civile sostitutivo bocciata dal Parlamento nelle votazioni finali nella sessione estiva del 2020. I due punti maggiormente controversi non sono invece stati ripresi. Anche la soluzione della prova dell'atto senza valutazione del conflitto di coscienza, in vigore dal 2009, non viene messa in discussione.
4mila ammissioni all'anno dal 2026
Con l'entrata in vigore della modifica di legge, il 1° gennaio 2026, il numero di ammissioni dovrebbe scendere a 4'000 all'anno. Di conseguenza saranno disponibili meno giorni di servizio per gli impieghi del servizio civile a favore della collettività. Secondo il Consiglio federale ciò è "accettabile vista la necessità di attuare la disposizione costituzionale secondo cui non vi è libertà di scelta tra servizio militare e servizio civile sostitutivo".