Il maggior numero possibile di persone dovrebbe avere accesso ai servizi digitali. È quanto prevede l'Alleanza svizzera per l'inclusione digitale (ADIS) promossa dalla Confederazione in collaborazione con i Cantoni, le associazioni e le imprese. Fare la spesa online, presentare la dichiarazione dei redditi per via elettronica o prenotare un appuntamento dal parrucchiere mediante un'app sono azioni pratiche per molte persone. Tuttavia, questi servizi rappresentano un ostacolo per molti altri, si legge in una nota odierna del Dipartimento federale dell'interno (DFI).
Intera fascia della popolazione esclusa
Di difficile accesso o troppo complessi, questi servizi possono escludere un'intera fascia di popolazione. Il DFI stima che circa un terzo della società, compresi gli anziani e i disabili, abbia difficoltà a padroneggiare le funzioni di base degli strumenti digitali. Il problema risiede anche nella mancanza di accessibilità di questi servizi, a partire dai siti web. Per questo motivo è stata lanciata oggi a Berna l'ADIS in occasione della prima Giornata nazionale per l'inclusione digitale tenutasi al Centro Paul Klee. Si tratta di una rete di competenze che riunisce gli attori del settore dell'inclusione digitale che desiderano impegnarsi in una strategia comune, spiega il DFI.
ADIS
L'associazione ADIS è stata costituita dall'Ufficio federale per le pari opportunità delle persone con disabilità, dalla Conferenza svizzera della formazione continua, dalla Segreteria dell'Amministrazione digitale Svizzera, dall'Associazione delle Università popolari svizzere, dalla Federazione svizzera Leggere e scrivere e dalla fondazione digitalswitzerland. In quanto centro di competenza, l'ADIS mette in contatto i principali attori attivi nel settore dell'inclusione digitale e fornisce loro una piattaforma per riunire in una strategia comune i diversi obiettivi perseguiti.