
Opportunità per responsabilizzare gli assicurati e risparmiare, o pericolosa deriva che peserà sui malati? Non si placa il dibattito sulla decisone del Parlamento di aumentare la franchigia minima di cassa malati. Abbiamo messo a confronto le opinioni dei consiglieri nazionali Paolo Pamini (Udc) e Giorgio Fonio (Centro).
L'aumento della franchigia minima è la strada giusta?
Per Pamini la proposta "non sarà la panacea per tutti i mali, ma può essere utile per responsabilizzare maggiormente i pazienti". Secondo Fonio, invece, "l'aumento della franchigia minima scarica sui pazienti le conseguenze di un continuo aumento dei costi sanitari" e, aggiunge, "la decisione peserà molto sui malati cronici e sugli anziani, ma non risolverà il problema dell'esplosione delle spese per la salute".
Permetterà di ridurre i costi della salute?
"Stiamo parlando di un centinaio di franchi all'anno, al massimo un migliaio. Sono cifre sostenibili anche per le fasce meno abbienti che responsabilizzano le persone per quanto riguarda la consultazione del medico, soprattutto nelle prime volte", risponde Pamini, precisando che "questa decisione dovrebbe anche frenare le consultazioni a cascata, uno dei fattori che genera gran parte dei costi della salute". La mozione, dice Fonio, "aumenterà i costi della salute perché quando le persone ricorreranno alle cure, magari lo dovranno fare anche attraverso un'ospedalizzazione".
C’è il rischio che scoraggi le persone con difficoltà economico dall’andare dal medico?
"Naturalmente", spiega il consigliere nazionale democentrista, "non si può escludere il rischio che una persona non vada dal medico per motivi economici, ma stiamo parlando di al massimo un centinaio di franchi al più mese, quindi se uno ne ha veramente bisogno, penso sia disposto a fare dei sacrifici altrove per pagare questa franchigia". Attraverso questa proposta, conclude Fonio, "potrebbe aumentare il numero di persone che rinuncia alle cure a cause dei costi eccessivi. Per questo è pericolosa".