
L'Autorità di vigilanza sulle fondazioni (AFV) ha contattato il Forum economico mondiale (WEF) in merito alle accuse di utilizzo illecito di fondi da parte del fondatore Klaus Schwab e della moglie. Il WEF sta adottando le misure necessarie per chiarire le accuse, secondo l'AFV.
I fondi del WEF utilizzati per scopi privati
Stando al quotidiano statunitense The Wall Street Journal, un informatore ha accusato Schwab e la moglie Hilde di aver utilizzato i fondi del WEF per scopi privati. "Se l'Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni viene a conoscenza di possibili difficoltà nell'organizzazione della fondazione (sia attraverso segnalazioni da parte di terzi che attraverso la copertura mediatica, come nel caso in questione), contatta la fondazione per assicurarsi che sia in grado di continuare a realizzare i propri obiettivi in conformità con gli statuti", precisa l'AFV in una risposta scritta a Keystone-ATS. Il WEF ha dimostrato in modo credibile che il Consiglio di fondazione adempie alle proprie responsabilità e sta adottando le misure necessarie per chiarire le accuse. L'indagine esterna che il Consiglio di fondazione ha commissionato nel 2024 è stata ora ampliata, ha aggiunto l'AFV confermando quanto riportato dai giornali del gruppo Tamedia.
Le accuse prese sul serio
Un portavoce del WEF ha dichiarato ieri che le accuse contro Schwab vengono prese sul serio, ma che non sono ancora provate. Il WEF non rilascerà ulteriori commenti fino al completamento dell'indagine.
Per l'AFV non necessarie ulteriori azioni
L'AFV intrattiene un dialogo regolare con il WEF. Sono state discusse anche le accuse riassunte dal giornale newyorkese in merito alla gestione del personale nel 2024 e all'attuale utilizzo dei fondi della fondazione. L'AFV si dichiara quindi soddisfatta della risposta del WEF e non vede la necessità di ulteriori azioni.
Schwab non ha subito pressioni per dimettersi
L'AFV ha inoltre confermato che le dimissioni di Schwab non sono state sollecitate a causa delle accuse. Il lunedì di Pasqua, Schwab ha inaspettatamente annunciato le dimissioni da presidente del Consiglio di fondazione con effetto immediato. Nel comunicato stampa, l'87enne è rimasto vago sulle ragioni di questa insolita tempistica. In un'intervista rilasciata ieri alle edizioni online dei giornali del gruppo CH Media, Schwab ha respinto le accuse come "insinuazioni maligne".
Lo scorso anno accuse di misoginia e razzismo
L'AVF aveva già contattato il WEF lo scorso anno in merito alle accuse apparse in un articolo pubblicato da The Wall Street Journal, in cui si parla di una cultura del lavoro in seno al WEF impregnata di misoginia e razzismo. Una collaboratrice afroamericana ha denunciato Schwab per discriminazione razziale. Il posto di lavoro della donna sarebbe stato tagliato dopo il ritorno di quest'ultima dal congedo maternità, per poi essere rioccupato da un'impiegata "bianca" non incinta.