Svizzera
Lavoro domenicale più flessibile? La politica ne parla, Unia non ci sta
©Chiara Zocchetti
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Redazione
3 ore fa
Due proposte sul tema sono state analizzate dalla Commissione responsabile della Camera alta, ma Gargantini (Unia) mette le mani avanti: "In caso di approvazione finale potremmo lanciare il referendum".

Le regole sul lavoro domenicale potrebbero essere allentate in futuro. Il percorso è ancora lungo e tutto potrebbe cambiare in un voto alle Camere, ma ieri è stato compiuto un ulteriore passo in questa direzione. La Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli Stati ha affrontato due proposte sul tema, una del Canton Zurigo e una del consigliere nazionale Plr Philippe Nantermod. "Sono vincolato ancora per qualche ora al segreto commissionale, ma posso dire che una delle due è stata approvata, l'altra no", ha dichiarato ieri sera a Ticinonews il consigliere agli Stati Fabio Regazzi (Centro), membro della Commissione.

Negozi

La questione del lavoro domenicale è legata in primo luogo agli acquisti. Le proposte discusse "vogliono rispondere alle abitudini mutate della popolazione, ma anche al tema degli acquisti oltrefrontiera", illustra il "senatore" ticinese. "Nei paesi vicini ci sono aperture poco limitate, soprattutto la domenica. Se non diamo delle risposte, i nostri commercianti rischiano di subire degli svantaggi importanti".

Referendum non escluso

Anche se ancora in fase commissionale, un eventuale allentamento delle regole sul lavoro domenicale vede già il sindacato Unia sul piede di guerra. In caso di approvazione alle Camere federali, "ne discuteremo a livello nazionale, ma non è escluso che procederemo per referendum", commenta il segretario regionale Giangiorgio Gargantini.