Gli esercenti delle centrali nucleari saranno tenuti per legge ad assumere le spese per la distribuzione delle compresse allo iodio nel raggio di 50 chilometri. È quanto previsto nel messaggio relativo alla legge sulla radioprotezione (LRaP) che il Consiglio federale ha trasmesso oggi al Parlamento. La modifica della legge si è resa necessaria in seguito a una sentenza del Tribunale federale. Il principio di causalità sancito nella LRaP è stato infatti precisato in modo che le spese per i provvedimenti di radioprotezione vengano addebitate a chi li rende necessari, spiega un comunicato odierno.
Spese della distribuzione
Per quanto riguarda le spese per la distribuzione delle compresse allo iodio attorno alle centrali nucleari, il Consiglio federale ha stabilito che nel raggio di 50 chilometri attorno a una centrale nucleare gli esercenti sono tenuti ad assumere la totalità dei costi. Oltre questo limite le spese sono assunte per metà dagli esercenti delle centrali nucleari e per metà da Confederazione, Cantoni e Comuni. Un'altra modifica prevede che le spese per i provvedimenti di risanamento di siti radiologicamente contaminati siano assunte in primo luogo da chi li rende necessari e in secondo luogo dai detentori dei siti. Questa disposizione si applica ad esempio ai contaminati in seguito all'impiego di pittura luminescente contenente radio nell'industria orologiera. La Confederazione assume le spese soltanto nei casi in cui i responsabili non possono più essere individuati o sono insolventi. Lo stesso vale per lo smaltimento di scorie radioattive.
Spese di sorveglianza
È stato precisato il principio di causalità anche per quanto riguarda le spese di sorveglianza della radioattività in prossimità di centrali nucleari e aziende dell'industria di lavorazione del trizio. Le modifiche prevedono anche nuove basi giuridiche per il trattamento e la comunicazione di dati personali, per esempio quelli che concernono le licenze nel settore della radioprotezione. Sono pure state adeguate le disposizioni penali per fare in modo che si possa rinunciare a una denuncia nei casi in cui il potenziale di rischio radiologico è molto basso.