Le dimissioni di Viola Amherd dal Consiglio federale, annunciate ieri pomeriggio dalla stessa ministra, hanno scatenato una serie di reazioni. Tra queste, oltre al toto nomi per chi le succederà sotto la cupola di Berna, c'è chi ha avanzato la possibilità che anche Ignazio Cassis si dimetta dall'esecutivo federale. "È troppo presto, siamo solo all'inizio del 2025 e le prossime elezioni federali sono a ottobre 2027", spiega a Ticinonews il politologo Nenad Stojanovic. "Il seggio del Plr sarà a rischio dopo le elezioni del 2027 se il partito continuerà a perdere consensi, mentre il Centro ne guadagnerà o resterà stabile. A quel punto, se dovesse esserci un'alleanza in parlamento tra Il Centro e la sinistra, il Plr potrebbe perdere il seggio, ma ora è presto. Penso che i liberali radicali potrebbero mettere pressione su Cassis, spingendolo a dare le dimissioni, solo tra due anni circa, non prima".
Lo scenario ideale per le dimissioni di Cassis
Restando sulle eventuali dimissioni di Cassis, per Stojanovic "lo scenario ideale sarebbe un ritiro del ticinese nell'estate 2027, quindi qualche mese prima delle elezioni federali". Questo, perché così facendo "il Plr verrebbe messo al centro della cronaca". Una dinamica che "potrebbe rappresentare un vantaggio dal profilo elettorale". Ma in ogni caso "non sono i partiti a determinare l'agenda di un consigliere federale, ma è quest'ultimo che sceglie quando dimettersi".
Cambio di Dipartimento in vista per Rösti? "Non credo"
Oltre al toto nomi, le dimissioni di Amherd hanno anche lanciato il toto dipartimenti, soprattutto dopo le critiche dell'Udc alla ministra della difesa. "Il Dipartimento di Rösti, quello dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), è uno dei più importanti e dubito che lui possa lasciarlo per andare in quello della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), anche qualcuno potrebbe dire ai democentristi che ora hanno la possibilità di dirigere il Ddps e mostrare a tutti, viste le critiche, cosa sono capaci di fare".
"Amherd potrebbe aver fatto un favore a Bregy"
Per quanto riguarda il toto nomi, Stojanovic pensa che "il candidato principale resta Gerhard Pfister, che all'inizio dell'anno ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di presidente di partito". Ma le tempistiche "non sono favorevoli a Pfister, e forse Amherd ha voluto fare uno sgambetto al presidente, favorendo il consigliere nazionale Philipp Matthias Bregy, che arriva dalla stessa regione geografica e linguista della consigliera federale".