Vallese
Le inondazioni paralizzano l'industria, interessati 2000 lavoratori
Keystone-ats
4 mesi fa
A Sierre e Chippis l'esondazione del Rodano ha colpito in particolare gli stabilimenti di Constellium e Novelis, importanti datori di lavoro nel cantone.

Le inondazioni che hanno colpito duramente il Vallese questo fine settimana stanno paralizzando anche alcune importanti attività economiche. A Sierre e Chippis l'esondazione del Rodano ha colpito in particolare gli stabilimenti di Constellium e Novelis, importanti datori di lavoro nel cantone. Le Temps parla oggi di giganti con i piedi nell'acqua. Le due aziende, specializzate nel riciclaggio e nella fabbricazione di prodotti in alluminio, impiegano 1200 persone in Vallese, ricorda la testata. In totale l'allagamento della zona industriale di Sierre-Chippis interessa oltre 2000 persone che lavorano sul posto, ha indicato il consigliere di stato Christophe Darbellay - responsabile del dipartimento dell'economia e della formazione - in dichiarazioni riportate dal quotidiano. L'acqua ha comunque causato danni anche a numerose altre realtà, come per esempio all'emittente televisiva Canal9 e all'unità locale della Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale (HES-SO).

Troppo presto per valutare i danni

È ancora troppo presto per valutare i danni alle strutture industriali o per fornire stime sulla ripresa dell'attività, fa sapere Darbellay. Le imprese Constellium e Novelis hanno però già chiesto il lavoro ridotto per le loro maestranze. "Come nel caso del crollo del tunnel che porta a La Tzoumaz dobbiamo lavorare con il diritto d'urgenza", argomenta il consigliere di stato del Centro. "Saremo il più pragmatici e solidali possibile per salvare questo sito industriale". Gli stabilimenti in questione sono importanti per entrambi i gruppi: Constellium lavora per il settore ferroviario, Novelis per il comparto automobilistico. In entrambi i casi si tratta di industrie che forniscono i loro prodotti in tempi ridottissimi: "è quindi importante poter inviare segnali in tempi brevi", afferma il 53enne. Secondo l'ex presidente del Partito popolare democratico svizzero (oggi Centro) è necessario un lavoro a lungo termine per rendere il Rodano più sicuro nella zona in questione.