Politica
Le sei candidature approvate per il "dopo-Berset"
Redazione
un anno fa
La commissione di selezione interna al PS ha deciso le candidature per il Consiglio Federale. Cantone di provenienza, regione linguistica e genere rivestono un ruolo importante.

Sei candidature tutte approvate. Il "dopo-Berset" avrà uno di questi volti (vedi copertina). Lo ha stabilito la commissione di selezione interna al Partito Socialista dopo un esame approfondito degli aspiranti consiglieri federali. Tra loro c'è chi parte già favorito da fattori indipendenti dalle competenze. Giocano un ruolo per esempio il cantone di provenienza, la regione linguistica e il genere.

Una sola donna in lizza

Partiamo allora dall'unica donna in lizza: Evi Allemann (PS), che potrebbe essere svantaggiata proprio in quanto donna, visto che nella stanza dei bottoni siede già la compagna di casacca Baume-Schneider (PS). La consigliera di stato del Canton Berna ci aveva già provato lo scorso anno ma venne esclusa dal ticket. Oggi si ricandida forte della sua esperienza di quindic'anni in Consiglio nazionale. Matthias Aebischer (PS) classe 1967 anche lui viene dal Canton Berna e non è un vantaggio, visto che c'è già un consigliere federale bernese: Albert Rösti (UDC). Ha una lunga esperienza come deputato ed è un volto noto al pubblico per il suo passato da giornalista e anchorman della SRF.

Il favorito dai bookmakers

Passiamo al favorito dai bookmakers: Daniel Jositsch, 58 anni professore di diritto penale all'Università di Zurigo, rappresentante dell'ala liberale del PS e tenente colonnello dell'esercito. È riconosciuto a Berna per la sua influenza grazie all'esperienza pluriennale sotto la cupola. Se avete un déjà vu, è normale. L'anno scorso infatti aveva fatto inviperire i vertici del partito che per sostituire Simonetta Sommaruga (PS) avevano optato per un ticket tutto femminile, ma lui si intestardì candidandosi e tacciando il PS di essere discriminatorio verso gli uomini. Questa volta ha buone chances, anche perché con la partenza di Ueli Maurer (UDC), il cantone più popoloso della Svizzera, Zurigo, non è più rappresentato.

Un favorito degli osservatori politici

Gli osservatori politici vedono come uno dei favoriti anche Beat Jans (PS) Consigliere di stato di Basilea. In passato per dieci anni consigliere nazionale e vice-preseidente del PS Svizzero. Una lunga esperienza e il domicilio al posto giusto, nel Canton Basilea Città, che da molti anni non siede in Consiglio federale. Veniamo all'unico francofono in corsa, e questo non depone a suo favore visto che il collegio ha già attualmente una maggioranza latina, ma il Consigliere nazionale vaudese Roger Nordmann (PS) è considerato un peso massimo della politica. Siede al Consiglio nazionale dal 2004 ed è stato per diversi anni capogruppo parlamentare alle Camere. Si definisce un "costruttore di ponti" in grado di dialogare anche con chi la pensa in maniera molto diversa da lui, per esempio l'UDC.

Il candidato più vicino al Ticino

"Voglio contribuire a rafforzare la coesione nel nostro paese". L'abbiamo lasciato per ultimo perché geograficamente e linguisticamente è il più vicino al Ticino. Il Consigliere nazionale grigionese Jon Pult, parla correntemente italiano grazie alla sua doppia cittadinanza svizzera e italiana, che manterrà anche in caso di elezione. È nato nel 1984 e, nonostante sia il più giovane dei candidati in lizza, viene considerato uno dei più grandi talenti del Partito Socialista.

Luce verde a tutti e sei dunque. Nel prossimo mese il PS organizzerà quattro audizioni pubbliche in quattro città svizzere per farsi conoscere. Il 25 novembre il gruppo parlamentare deciderà chi mettere nel ticket. Per sapere chi tra questi sei volti sostituirà Alain Berset (PS), dovremo aspettare il 13 dicembre.