
Il volume “Il tempo passa troppo presto - lettere di Alberto Giacometti alla famiglia” verrà presentato domenica alle 17 al Museo Ciäsa Granda di Stampa (Bregaglia), in compagnia del curatore del volume Casimiro Di Crescenzo, con un intervento di Arnoldo Giacometti.
L’autore
Nel volume è stato raccolto un importante “corpus” di lettere inviate da Alberto Giacometti alla sua famiglia, che fornisce un ritratto fresco e autentico dell’artista nato e cresciuto a Stampa. Partito da giovanissimo dalla Bregaglia, Giacometti ha vissuto gran parte dell’esistenza lontano dalla sua terra natale. Nonostante ciò, i contatti con Stampa e la sua famiglia non sono mai mancati, sia con soggiorni in valle in prima persona, sia in forma epistolare, attraverso cui aggiornava i suoi cari sulle novità, i sogni e le delusioni.
L’opera
“Il tempo passa troppo presto – Lettere alla famiglia” (Casagrande Editore 2024) è una pubblicazione importante in tal senso, poiché documenta bene l’importanza del rapporto familiare per l’artista bregagliotto, e anche quella dello scambio epistolare, mezzo di comunicazione principale del XX secolo.
Le lettere
Prima dal collegio di Schiers, poi dai suoi viaggi in Italia e quindi da Parigi, sono moltissime le lettere (circa 1’500) inviate da Giacometti alla famiglia. Questo volume, come detto, raccoglie un primo “corpus” scelto che ha il pregio di fornire un ritratto per epistola fresco e per certi versi inedito dell’artista, il quale rende conto della sua parabola artistica a tutti i membri della famiglia.
L’aspetto linguistico
Di particolare interesse, viene spiegato in un comunicato, è anche la qualità linguistica di questi testi, da cui emerge una scrittura elegante in italiano, correlata dall’influsso del dialetto bregagliotto e da un plurilinguismo accresciuto dal tedesco (appreso a Schiers) e dal francese (parlato a Ginevra e a Parigi).
L’evento
L’opera sarà presentata in compagnia del curatore del volume Casimiro Di Crescenzo, che ha svolto la curatela di numerose mostre su Alberto Giacometti, tra cui quella su Ottilia del 2020 al Kunsthaus di Zurigo, e quella più recente sul fratello alla Fondazione Rovati di Milano. La presentazione sarà preceduta da un intervento di Arnoldo Giacometti, che in numerosi frangenti è stato di supporto al curatore per districare alcuni passaggi delle lettere non sempre chiare da un punto di vista linguistico o contestuale.