Ginevra
Liberati i due fratelli arrestati dopo gli attacchi con i pacchi bomba
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Keystone-ats
6 ore fa
I due fratelli arrestati lo scorso dicembre nell'ambito delle indagini sono stati rilasciati: non sembrano essere coinvolti.

Il caso dei pacchi bomba che da diversi mesi tormenta Ginevra continua ad essere avvolto nel mistero. I due fratelli arrestati lo scorso dicembre nell'ambito delle indagini sono stati rilasciati: non sembrano essere coinvolti. La notizia, diffusa nel pomeriggio dalla Tribune de Genève, dalla RTS e da Léman Bleu è stata confermata dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) all'agenzia Keystone-ATS.

La vicenda

La vicenda riguarda in particolare le esplosioni di due pacchi bomba avvenute ad agosto e novembre dello scorso anno a St-Jean e Grange-Canal, nel canton Ginevra. In una di esse era rimasta gravemente ferita una bambina di dodici anni. Un nuovo episodio risale a mercoledì scorso, quando un pacco sospetto è stato scoperto in un un edificio in rue de la Corraterie, una strada del centro di Ginevra ai margini del quartiere bancario. Gli inquirenti avevano fermato due fratelli: il primo, uno svizzero di 26 anni, è stato liberato a Natale, mentre il secondo, 32 anni, è stato rilasciato oggi. Dopo intense indagini condotte dalla polizia, l'MPC ritiene che non vi siano più motivi che giustifichino la detenzione preventiva. "Allo stato attuale delle cose, sembra improbabile che i due fratelli siano stati coinvolti nell'attuazione dei reati", ha precisato la Procura federale.

Ignote le cause

Per il momento non si sa nulla sulla causa delle esplosioni. Stando a notizie dei media, i pacchi bomba potrebbero essere stati indirizzati ai dipendenti del produttore di orologi Patek Philippe, con sede a Plan-les-Ouates (GE). Le indagini sono portate avanti a pieno regime dagli inquirenti cantonali in collaborazione con quelli federali. L'MPC è stato chiamato in causa in quanto responsabile per i reati legati agli esplosivi. Al momento non si esclude nessuna pista, in particolare quella di un possibile collegamento con quanto successo mercoledì, sottolinea la Procura federale.