
Il numero di interventi parlamentari che i consiglieri nazionali possono depositare non sarà limitato. Gli Stati hanno infatti bocciato - con 25 voti contro 10 e una astensione - un'iniziativa parlamentare di Thomas Matter (UDC/ZH) che chiedeva di introdurre un tetto massimo di 32 - ossia una media di due per sessione - per legislatura. Nel suo atto parlamentare Matter denuncia che "la quantità sempre più crescente di iniziative parlamentari, mozioni e postulati sovraccarica, il Consiglio nazionale in misura irresponsabile". Lo zurighese ricorda che nel 2021 sono stati presentati 1'897 interventi, per un costo superiore ai 12 milioni di franchi.
Rischio di una proposta controproducente
Oltre ad essere contrario di principio alla limitazione dei diritti dei deputati, la commissione - ha spiegato oggi il suo relatore Mathias Zopfi (Verdi/GL) - ha sostenuto come spetti a ciascun parlamentare e ai gruppi fare un uso responsabile di tali prerogative. Per Zopfi la proposta potrebbe anche essere controproducente: potrebbe infatti incentivare i deputati a presentare più iniziative per sfruttare il limite massimo previsto.
Nessuna tendenza al rialzo
Le statistiche mostrano inoltre che la maggior parte dei deputati presenta meno di 10 interventi per legislatura. Soltanto 11 membri della Camera del popolo (e un "senatore") ne hanno presentati più di 32. Non c'è inoltre alcuna tendenza al rialzo: il numero totale di iniziative e di interventi depositati nel 2022 è paragonabile a quello del 2008. La riforma concerneva soltanto gli interventi depositati in Consiglio nazionale. Gli Stati erano chiamati ad esprimersi in quanto la proposta avrebbe comportato una modifica delle basi legali.