Meteorologia
L'uragano Milton e il futuro delle tempeste tropicali
Redazione
6 giorni fa
Dopo la devastazione in Florida, l'attenzione torna a concentrarsi sugli uragani. Secondo l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera, il fenomeno è destinato a intensificarsi.

Il recente passaggio dell'uragano Milton ha riportato prepotentemente alla ribalta il tema delle tempeste tropicali e della loro crescente intensità. Milton, il secondo uragano di categoria 5 della stagione 2024, ha colpito la Florida tra il 9 e il 10 ottobre, provocando distruzione e danni ingenti. Nato da una perturbazione tropicale nel Mar dei Caraibi occidentale, il ciclone si è sviluppato rapidamente fino a raggiungere la sua massima potenza. Al suo arrivo sulle coste della Florida, i venti avevano già rallentato, declassando Milton a categoria 3, ma nonostante ciò, i danni causati sono stati enormi.

Cos'è un uragano?

Gli uragani, si legge in una pubblicazione dell’Ufficio Federale di meteorologia e climatologia, sono un tipo specifico di ciclone tropicale che si formano sopra oceani caldi, con temperature della superficie marina superiori ai 27 gradi. Essi si distinguono per la loro particolare struttura a spirale, che ruota attorno a un centro di bassa pressione chiamato "occhio del ciclone". Questo fenomeno atmosferico è tipico delle zone tropicali e subtropicali, e i venti possono superare i 252 km/h nei casi più estremi, come quello di Milton.

I cicloni tropicali del Mediterraneo

Anche il Mediterraneo non è esente da fenomeni simili. I cosiddetti "medicanes", o cicloni tropicali mediterranei, si formano quando la superficie del mare raggiunge temperature elevate, superiori ai 30 gradi. Questi sistemi di bassa pressione, che ricordano gli uragani tropicali, sono alimentati dall'evaporazione e dalla condensazione del vapore acqueo. Sebbene siano meno frequenti e meno intensi, possono comunque causare significativi danni nelle regioni costiere del Mediterraneo.

Il ruolo del cambiamento climatico

Il riscaldamento globale sta influenzando la formazione e l'intensità degli uragani. L'aumento delle temperature oceaniche e della quantità di vapore acqueo nell'atmosfera fornisce più energia a queste tempeste, aumentando il rischio di uragani più potenti e distruttivi. Anche se il numero degli uragani potrebbe non aumentare significativamente, gli effetti del cambiamento climatico, come l'innalzamento del livello del mare, rendono le inondazioni e le mareggiate costiere più devastanti. Secondo l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera, questi fenomeni diventeranno sempre più preoccupanti nei prossimi decenni.