Non pare destinata a sgonfiarsi la polemica riguardante i casi di sessismo a Palazzo federale. Mentre alle nostre latitudini il fenomeno è decisamente più contenuto (vedi articolo suggerito), Oltregottardo si stanno moltiplicando le segnalazioni di casi di sessismo o, addirittura, di molestie sessuali in Parlamento.
Il Tages Anzeiger ha raccolto la testimonianza delle deputate e ha evidenziato diversi casi di sessismo anche nel Parlamento cantonale di Zurigo. La granconsigliera socialista Simone Brander, ad esempio, ha denunciato di essere stata molestata da un collega durante un aperitivo (“Mi ha abbracciata da dietro e toccata nelle parti intime”).
La collega dei Verdi Liberali Isabel Garcia punta il dito contro l’atteggiamento dei colleghi maschi, in particolare in occasione degli aperitivi, “quando l’alcool inizia a fare effetto”.
Nella maggior parte il tutto si ferma alle classiche battute da bar. “Anche se possono risultare fastidiose – sostiene Karin Rykart Sutter (I Verdi) – Come quando un collega mi ha detto che non poteva guardarmi talmente ero bella. Anche se fosse stato un compimento ‘vero’, sono frasi decisamente sgradevoli”.
“Qui a Zurigo questo succede perché il Parlamento è a maggioranza maschile – prosegue – e le attenzioni dei colleghi si spostano inevitabilmente sulle poche donne presenti”.
Per la socialista Anjuska Früh, la tendenza a comportamenti machisti “è più radicata nei politici di destra”. Come nel caso di quel granconsigliere che si sarebbe rammaricato dello schieramento politico (il PS) scelto da una collega: “Peccato, se no saremmo già una coppia”, le avrebbe confidato.
Una situazione non facile per molte donne attive in politica, anche perchè reagire alle provocazioni spesso non porta a nulla. La socialista Vera Ziswiler evidenzia come chi decide di reagire a battutine o allusioni venga sempre etichettata come “isterica” o “emozionale”.
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