Svizzera
Malattia della lingua blu, il vaccino potrà essere utilizzato anche in Svizzera
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 ore fa
L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav), d'intesa con Swissmedic, ha emanato una decisione generale sulla base della quale sarà possibile importare e usare i sieri contro il sierotipo 3 dell’epizoozia (BTV-3), particolarmente dannoso per gli ovini.

D'ora in poi anche in Svizzera si potrà utilizzare il vaccino contro la febbre catarrale ovina, anche nota come malattia della lingua blu. Questo perché l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav), d'intesa con Swissmedic, ha emanato una cosiddetta decisione generale, sulla base della quale saranno possibili l’importazione e l’impiego di vaccini contro il sierotipo 3 dell’epizoozia (BTV-3), particolarmente dannoso per gli ovini. Il siero, spiega lo stesso Usav in una nota, "sebbene non protegga gli animali dall’infezione, può portare a decorsi più lievi della malattia e ridurre la mortalità. La vaccinazione, viene precisato, è a tutt’oggi il modo migliore per prevenire le perdite di animali e viene eseguita dai veterinari degli effettivi su incarico degli allevatori".

La malattia

In Svizzera alla fine dello scorso agosto sono stati rilevati i primi casi di malattia della lingua blu, che hanno interessato anche alcune aziende ticinesi. Questa, viene ricordato, "è una patologia tramessa attraverso i moscerini (piccoli insetti). L’infezione da virus provoca sintomi gravi, soprattutto negli ovini, tra cui febbre, infiammazione delle mucose, zoppia e aborti, ed è accompagnata da un tasso di mortalità anche molto elevato. La malattia ha spesso un decorso più lieve nei bovini, che però in alcuni casi possono presentare sintomi gravi e un calo della produzione di latte. In quanto epizoozia da combattere, la febbre catarrale ovina è soggetta all’obbligo di notifica. Se i detentori di animali notano sintomi sospetti, devono immediatamente rivolgersi a un veterinario. L’agente patogeno non è pericoloso per gli esseri umani, e la carne e i prodotti a base di latte possono essere consumati senza riserve".

Cosa dice la legge

Come scritto, ora sarà possibile importare i vaccini contro la febbre catarrale ovina. Questo perché "l'Unione europea ha una base giuridica che, in determinate circostanze, consente agli Stati membri di autorizzare l’uso di vaccini non omologati nell’Ue. In Svizzera non esiste una base giuridica analoga. Tuttavia, in considerazione della grande urgenza e dell’elevato numero di aziende detentrici di animali interessate, l’Usav ha concordato con l’autorità di omologazione Swissmedic di emanare una cosiddetta decisione generale, sulla base della legge sulle epizoozie". Questa disposizione, si legge, "consente alla Confederazione e ai Cantoni di prendere i provvedimenti che, secondo la scienza e l’esperienza, sembrano atti a impedire l’insorgere o il diffondersi di un’epizoozia e crea le basi giuridiche affinché i distributori di medicamenti veterinari possano importare vaccini contro il sierotipo BTV-3 e fornirli agli studi veterinari".

Vaccino a carico dei proprietari

La vaccinazione "viene somministrata dai veterinari degli effettivi su incarico dei detentori di animali. Sebbene non protegga gli animali dall’infezione, il vaccino può portare a decorsi più lievi della malattia e ridurre la mortalità. La vaccinazione contro il BTV-3 è raccomandata, ma viene eseguita su base volontaria e a spese dei detentori di animali".