La Segreteria di Stato dell’economia (Seco) commenta in modo favorevole i dati sul mercato del lavoro elvetico in gennaio: se a prima vista è cambiato poco (il tasso di disoccupazione è rimasto al 2,6%, invariato rispetto a dicembre) a uno sguardo più attento emergono infatti diversi aspetti positivi. Il tasso spurgato dai fattori stagionali è sceso dal 2,4% al 2,3%, ha affermato Oliver Schärli, alto funzionario presso la Seco, commentando in una conferenza stampa le indicazioni odierne. Sempre nella stessa ottica (non stagionale) il numero dei senza lavoro appare in calo, di oltre 5000 unità. “Una flessione così forte per il mese di gennaio è probabilmente da record”, ha aggiunto.
“Mercato del lavoro in ripresa”
A suo avviso il mercato del lavoro elvetico si conferma quindi in una ripresa che punta verso i valori precedenti la pandemia. Nella fascia dei 15-24enni la situazione è già migliore che ai tempi pre-Covid e per i 25-49enni non manca molto: solo i 50-64enni procedono a rilento. Secondo Schärli è però normale che i lavoratori più anziani siano gli ultimi ad approfittare delle fasi di rilancio. Va inoltre considerato che il 2019 era stato un anno eccellente. Positivo, sempre agli occhi del 49enne responsabile del settore Mercato del lavoro/Assicurazione contro la disoccupazione presso la Seco, è il fatto che la ripresa interessi tutte le regioni e tutti i rami economici. La contrazione della disoccupazione al netto degli effetti stagionali è stata particolarmente marcata nei cantoni turistici di Vallese, Grigioni e Ticino.
Meno persone cercano lavoro
Altre note rallegranti giungono dalla diminuzione delle persone in cerca di impiego e dal contemporaneo aumento dei posti vacanti. E pure i segnali sul fronte del lavoro ridotto sono positivi, anche se il numero delle persone interessante (in novembre, ultimo dato disponibile) era ancora elevato. Schärli si aspetta comunque che le cifre calino fortemente con l’allentamento delle restrizioni che si va profilando. “Mi posso immaginare che in estate torneremo a una situazione normale”. In generale le prospettive sul mercato del lavoro sono “da buone a molto buone”, ha affermato il laureato in economia in forza alla Seco dal 2007. Viene così confermata la previsione di una disoccupazione media al 2,4% nel 2022, solo leggermente più alta del 2,3% del 2019.
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