
Come noto, l’Hotel Paradies di Arosa è finito al centro della bufera in seguito all’affissione di due avvisi nei quale si chiedeva ai clienti ebrei di farsi la doccia prima di entrare in piscina e di rispettare degli orari prestabiliti per prelevare o depositare il cibo kasher nel congelatore dell’albergo. Denunciato sui social, l'incidente ha scatenato una viva polemica in Israele ed è stato ripreso dai media di tutto il mondo (vedi articolo suggerito).
In poche ore gli avvisi sono stati rimossi e Berna ha già preso contatto con l'ambasciatore d'Israele per discutere della questione. Ma la vicenda non pare essersi conclusa.
La ricezionista della struttura, la signora Ruth T., ha ribadito oggi al Blick di non essere un’antisemita e ha affermato di ricevere regolarmente innumerevoli telefonate ed email di protesta e minacce. “Mi hanno chiamata signora Hitler e mi hanno chiesto se si possono prenotare delle camere a gas - ha raccontato al quotidiano zurighese - Ho scritto quegli annunci con troppa leggerezza e ora devo pagare un conto salato”.
La donna si è detta intimorita dalla valanga di odio che le si è riversata addosso, ma può beneficiare del sostegno dei proprietari della struttura e ha detto di non temere per il suo posto di lavoro. L’albergo, però, è stato rimosso da Booking.com (il Daily Mail parla di intervento del Centro Simon Wiesenthal) e diverse prenotazioni sono nel frattempo state annullate.
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