Assicurazioni
Miglioramenti ai contributi AVS per lavoratori part time con salari esigui
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Keystone-ats
11 ore fa
Oggi il Consiglio federale ha modificato in tal senso l'ordinanza in materia che entrerà in vigore il 1° gennaio 2026. Sono state adottate misure anche per i lavoratori indipendenti che cessano la loro attività.

Le persone che svolgono frequenti impieghi di breve durata con salari esigui beneficeranno di un miglioramento dei loro contributi AVS. Oggi il Consiglio federale ha modificato in tal senso l'ordinanza in materia che entrerà in vigore il 1° gennaio 2026. Sono state adottate misure anche per i lavoratori indipendenti che cessano la loro attività. Nell'ambito dell'AVS, le persone che lavorano solo sporadicamente e con un reddito basso sono esentate dal pagamento dei contributi. I salari inferiori a 2'500 franchi (stato 2025) per anno civile e per datore di lavoro non sono infatti soggetti a contribuzione, indica una nota governativa odierna. Vi sono però settori in cui spesso gli assicurati si guadagnano da vivere con numerosi impieghi di breve durata presso datori di lavoro sempre diversi, a cui non si applica l'esenzione dei contributi. Si tratta in particolare di persone che lavorano in economie domestiche private oppure nei settori della cultura, della musica e dei media. L'obiettivo della modifica è quello di garantire una copertura sufficiente agli assicurati che cambiano spesso datore di lavoro, precisa l'esecutivo.

Lavoratori indipendenti

Il Consiglio federale ha inoltre modificato le norme per i lavoratori indipendenti che cessano l'attività. Di norma, questi ultimi devono dichiarare alla cassa di compensazione il loro reddito presumibile dell'anno di contribuzione corrente. Sulla base di questo reddito, la cassa di compensazione riscuote contributi d'acconto. Soltanto in un secondo tempo può fissare definitivamente i contributi, dopo che le autorità fiscali hanno stabilito il reddito e l'hanno comunicato alla cassa di compensazione. Di regola l'AVS riscuote interessi di mora se la differenza tra i contributi effettivamente dovuti e i contributi d'acconto versati è almeno del 25%. Se gli indipendenti chiudono la loro impresa e realizzano un utile di liquidazione, anche quest'ultimo è soggetto a contributi. Poiché è difficile stimarne l'importo in anticipo, la differenza tra i contributi effettivamente dovuti e quelli d'acconto versati è spesso nettamente superiore al 25%, il che può comportare elevati interessi di mora. Per evitare questa situazione, gli indipendenti dovranno informare la cassa di compensazione dell'utile di liquidazione realizzato al più tardi alla fine dell'anno successivo. Non dovranno quindi più pagare interessi di mora su questo utile, sottolinea ancora l'esecutivo.