È scaduto oggi il termine per presentare idee relative a metodi ecologici e sicuri per recuperare munizioni dai laghi svizzeri. All'Ufficio federale dell'armamento armasuisse, che aveva lanciato un concorso di idee lo scorso agosto, sono pervenute in totale circa 100 proposte tramite la piattaforma simap.ch. Ora una commissione di esperti valuterà tutte le proposte e le tre migliori idee verranno premiate a maggio 2025, annuncia in una nota Armasuisse. È previsto un premio in denaro di 50mila franchi svizzeri.
Il concorso
Il settore Scienza e tecnologia (S+T) dell’Ufficio federale dell’armamento armasuisse aveva lanciato il concorso di idee lo scorso 7 agosto. L'obiettivo è di trovare metodi ecologici e sicuri per recuperare le munizioni affondate che si trovano nei laghi svizzeri a una profondità compresa tra 150 e 220 metri. armasuisse S+T ha condotto il bando con procedura di concorso pubblico anonima, il cui termine è scaduto oggi. Come detto una commissione di esperti - composta da membri appartenenti alle autorità, a istituti e scuole universitarie - valuterà le proposte presentate in base a criteri predefiniti. Non è tuttavia prevista l’implementazione immediata delle migliori proposte. Quest'ultime, precisa armasuisse, "potranno però fungere da base per eventuali ulteriori decisioni o progetti di ricerca per il recupero delle munizioni che si trovano nei laghi a notevoli profondità".
Un recupero difficile
Il recupero delle munizioni affondate a una profondità compresa tra 150 e 220 metri è un’operazione piuttosto complessa, rileva armasuisse. "Oltre alla profondità, ulteriori sfide sono rappresentate dalla scarsa visibilità, dal rischio di esplosioni, dalla corrente, dalle dimensioni variabili (da 4 mm a 20 cm di dimensioni, da 0,4 g a 50 kg di peso) nonché dalle caratteristiche delle munizioni affondate", si legge nella nota. "Queste munizioni sono inoltre inglobate in sedimenti fini spessi fino a due metri che, durante le operazioni di recupero, potrebbero smuoversi, rendendo le acque torbide e peggiorando ulteriormente la visibilità. La maggior parte dei componenti delle munizioni sono in ferro e sono quindi magnetici. Tuttavia, alcuni detonatori sono composti da materiali amagnetici quali rame, ottone o alluminio".
8000 tonnellate di munizioni militari
Soltanto nei laghi di Thun, Brienz e dei Quattro Cantoni vi sono ancora circa 8'000 tonnellate di munizioni militari affondate tra il 1918 e il 1964. "Si tratta di munizioni problematiche, munizioni di ordinanza delle truppe in perfetto stato ma in esubero oppure obsolete, così come di partite di prodotti fuori specifica", spiega ancora armasuisse. Stando ai risultati di un monitoraggio eseguito nell'estate del 2019 dal Dipartimento federale della difesa (DDPS), le discariche di munizioni nei laghi citati in precedenza non creano influssi negativi alle acque. Fino alla metà del 20esimo secolo l'esercito ha gettato munizioni ed altri elementi in diversi laghi svizzeri. Era prassi comune smaltire le munizioni in questo modo, veniva ricordato nella nota.
Un problema finanziario e d'immagine
Nel giugno del 2022, il Controllo federale delle finanze (CDF) era giunto alla conclusione che il problema rappresenta per la Confederazione un rischio finanziario, oltre d'immagine. I costi per analisi, sorveglianza e bonifica sono stati valutati in diverse centinaia di milioni di franchi. Secondo indicazioni dell'Ufficio federale dell'ambiente, i siti dovrebbero essere ripuliti entro il 2040.