Svizzera
Natale vestito di bianco, ma non per tutti
© Segnalazioni meteo tramite app di MeteoSvizzera.
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Redazione
un giorno fa
Negli scorsi giorni sulle Alpi e a nord di esse si sono verificate copiose nevicate. Allontanandosi dalla catena alpina il Natale è invece rimasto al verde. MeteoSvizzera dà un'occhiata alla distribuzione della coltre nevosa nel nostro Paese e ad alcune statistiche e curiosità natalizie.

l desiderio di un "bianco Natale" si è avverato per molti svizzeri, ma non per tutti. A Nord delle Alpi sono poche le zone rimaste senza neve, in particolare le regioni a ridosso del confine settentrionale del Paese.

Secondo quanto riferito da MeteoSvizzera attraverso un ampio approfondimento, a sud della catena alpina la neve va cercata a ridosso della medesima; molto marcate le differenze anche a pochi chilometri di distanza in linea d'aria, basti dare un'occhiata alla cartina qui sotto, che presenta i quantitativi di neve misurati ieri mattina. A fare la differenza vi è certamente la quota, ma soprattutto la distanza dalla cresta principale delle Alpi, che ha frenato come spesso accade l'avanzare della perturbazione. Ma i venti in quota erano molto forti, dell'ordine dei 100-120 km/h nelle fasi più intense (fino ai 122 km/h misurati sul Monte Generoso) e quantitativi importanti di neve sono dunque riusciti a valicare le Alpi. 

Una giornata di Natale "tranquilla" oggi al Sud delle Alpi, che ci ha permesso di andare a rispolverare dagli archivi alcuni dati meteorologici relativi alle giornate di Natale del passato, con particolare attenzione alle regioni sud-alpine.

Per quanto riguarda le basse quote, come spesso facciamo,  anche questa volta prendiamo come riferimento le stazioni di misura di Locarno-Monti e di Lugano poiché sono le due stazioni di MeteoSvizzera con le più complete e lunghe serie di misura sul versante sudalpino: inizio dei rilevamenti sistematici nel 1864 per Lugano e nel 1883 per Locarno-Monti.

I Natali più caldi e quelli più freddi

Oggi le temperature erano gradevoli sulle pianure sud-alpine, grazie anche ad un totale soleggiamento, ma gli 8,7 gradi misurati a Lugano e i 10.1 di Locarno-Monti non possono decisamente competere con i 18.3 °C fatti segnare nel 1941 a Lugano o i 18.8 °C registrati nel 1988 a Locarno-Monti. I Natali più freddi furono invece quelli del 1870 (quando a Lugano il termometro misurò una massima di -1 °C, un giorno di ghiaccio dunque) e del 1962 (con un valore massimo di -0.3 °C a Lugano e di -0.9 °C a Locarno-Monti).

Natale bianco o verde?

Una volta di più il Natale alle basse quote del Sud delle Alpi è stato verde (o marrone) e non bianco. In questo caso i cambiamenti climatici c’entrano poco. Anche nel passato il Natale bianco è stato un’eccezione alle basse quote del Ticino: per trovare un manto nevoso di un certo spessore bisogna tornare in particolare alla mattina di Natale del 1981 in cui, a seguito delle nevicate dei giorni precedenti, a Locarno-Monti al mattino presto si misurarono 29 cm di neve al suolo mentre a Lugano erano 17 cm. A salvare il nuovo millenio vi è poi la neve al suolo misurata il 25.12.2000, con 13 cm a Locarno-Monti e 12 cm a Lugano. 

In montagna per contro il Natale è in genere bianco anche da noi. Giornate di Natale particolarmente ricche di neve al suolo furono ad esempio quelle del 2009 (114 cm di neve al S. Bernardino, 100 cm a Bosco Gurin e 70 ad Airolo) o del 2000 (110 cm al S. Bernardino, 82 cm a Bosco Gurin). Senza andare troppo lontano, degni di nota anche i valori del 2020, con 65 cm di neve presenti al suolo al San Bernardino, 59 ad Airolo e 58 a Bosco Gurin.