La stampa romanda vede nel "no" all'estensione delle autostrade un messaggio a favore del clima, mentre nella Svizzera tedesca gli editoriali prendono di mira soprattutto la sconfitta dell'UDC e del "ministro" dei trasporti Albert Rösti. A sud delle Alpi, il Corriere del Ticino sottolinea come la scelta dei cittadini su questo tema sia il segnale politico più chiaro e gravido di conseguenze. Questo perché "gran parte delle strade è ferma alla dimensione di 30-50 anni fa" e "di fronte a tanta incertezza, per risolvere i problemi pratici di oggi che non potranno che peggiorare domani, spicca il dato politico del ritorno alla vittoria del fronte rossoverde, supportato trasversalmente da una grande porzione di cittadini elettori appartenenti ad altri schieramenti".
La questione climatica
Secondo La Liberté, l'aver respinto l'ampliamento autostradale è un messaggio climatico. Piuttosto che in una struttura superflua, la Confederazione deve investire maggiormente nei trasporti pubblici, sottolinea il quotidiano friburghese. "Accusata di mancanza di ambizione in favore del clima, la Svizzera dimostra con il voto di non aver rinunciato a ogni azione politica in questo ambito". Il Blick in lingua francese sottolinea dal canto suo la buona scelta, ricordando allo stesso tempo che il problema rimane: "l'urgenza c'è", fra il riscaldamento climatico e i nostri bisogni in materia di mobilità. In tutto questo la Svizzera non ha alcun piano per affrontare il dilemma.
La sconfitta del campo borghese
Il "no" è però anche quello di una Svizzera "che ha paura di crescere", stima Le Temps. Le autorità devono prendere sul serio questo segnale, quando nel 2026 o 2027 si dovrà votare sull'iniziativa UDC "No a una Svizzera da 10 milioni!". "Fra timori legati alla migrazione da un lato e tentativi di decrescita dall'altro, il risultato potrebbe essere molto diverso" rispetto alla votazione sull'iniziativa Ecopop, respinta una decina d'anni or sono. Secondo 24 Heures e la Tribune de Genève, il "no" è anche una sconfitta del campo borghese. "Sulla carta, lo scrutinio era impossibile da perdere. Sostenuti dal Consiglio federale e approvati dal Parlamento, i progetti di estensione delle autostrade avevano il sostegno di Centro, PLR e UDC, i cui elettori sono in maggioranza in Svizzera. Senza dimenticare che con 4 milioni di franchi i sostenitori hanno speso di più rispetto ai 2,7 milioni degli oppositori".
Le spiegazioni del voto
Con le altre recenti vittorie della sinistra, come la 13esima AVS, molti giornali della Svizzera tedesca vedono una sorta di richiamo all'ordine del popolo nei confronti della destra e del consigliere federale Albert Rösti. Il Tages-Anzeiger parla addirittura di clamoroso schiaffo per il "ministro" dei trasporti. Forse "era lui stesso parte del problema". Se i piani di estensione erano stati creati da un predecessore, l'ex lobbista di petrolio e automobili era considerato come "il mandante", sottolinea il quotidiano zurighese. Secondo il portale blick.ch, il "no" è dovuto a un'alleanza "contro natura". "Gli ambienti di sinistra hanno votato 'no' perché volevano proteggere il clima e perché non volevano cementificare il Paese. A destra, i democentristi hanno votato contro il progetto perché gli agricoltori non volevano sacrificare i loro terreni. Gli elettori dell'UDC sono convinti che si possano sgombrare le autostrade se l'immigrazione viene limitata". La Neue Zürcher Zeitung mette invece in evidenza la campagna intelligente, a volte al limite, degli oppositori. Hanno condotto una "campagna saggiamente orchestrata che ha fatto dei progetti una questione di principio", constata il giornale.