No al credito da 4.9 miliardi per l'ampliamento del sistema stradale nazionale, rigettato con il 52.7%. È quanto emerge dallo spoglio delle urne a cui si sono recati oggi svizzeri e svizzere. Il risultato ha suscitato reazioni opposte tra favorevoli e contrari.
Samantha Bourgoin: "svizzeri e svizzere chiari, vogliono una politica moderna"
Secondo la vicepresidente dei Verdi Svizzeri Samantha Buorgoin le urne restituiscono un messaggio chiaro: "il facile sostegno alle autostrade, dicendo che sono una soluzione al traffico, non rappresentano più una risposta che la popolazione accetta". L'effetto di queste misure, secondo Bourgoin, è l'opposto: "gli svizzeri e le svizzere sanno che aumentare le autostrade porta ad un aumento del traffico, anche nei centri e sulle vie secondarie". Il no di questa domenica sarebbe dunque un no al "PoLuMe, alla nuova corsia dei Tir. La popolazione dice no a queste politiche superate, vuole delle politiche moderne".
Fabio Regazzi: "vedremo quali alternative verranno proposte"
Fabio Regazzi, dal canto suo, esprime delusione: "le analisi le faremo a bocce ferme". Uno dei fattori del risultato negativo starebbe nel "non esser stati capaci di mobilitare come il fronte rosso-verde, specie dove non c'erano progetti implicati nel credito, come in Ticino". Le urne consegnano un "problema in prospettiva futura" secondo Regazzi: progetti come "il potenziamento A2-A13 sarà messo in discussione, verosimilmente. Adesso la soluzione dovrebbe darla chi ha detto di no; vedremo quali saranno le idee intelligenti proposte e come saranno portate avanti".
La Lega: "adesso si riduca frontalierato ed immigrazione"
La Lega dei Ticinesi, dal canto suo, afferma la sua intenzione di assicurare lo svolgimento dei "futuri interventi nel nostro Cantone: come il collegamento A2-A13 (per buona pace del Locarnese) ed il potenziamento dell’autostrada Lugano-Mendrisio". Secondo il partito di Via Monte Boglia "le strade nazionali rappresentano un servizio pubblico basilare", non più sufficientemente a sostenere un carico dovuto al rifiuto di limitare l’immigrazione ed il frontalierato, disattendendo le decisioni popolari"; per questo motivo, lo sgravio del traffico dalla rete viaria dovrebbe essere ottenuto "riducendo finalmente il frontalierato e l’immigrazione".