
"In realtà, non ho mai pensato di candidarmi. Poi, rinuncia dopo rinuncia, ho deciso di mettermi a disposizione". Nel giorno in cui il Centro ufficializzerà il ticket per il posto lasciato vacante da Viola Amherd (alle 17 è prevista la conferenza stampa), Markus Ritter, dato per favorito rispetto all'altro candidato Martin Pfister, ha concesso una lunga intervista al Corriere del Ticino, toccando vari punti. "C'è molta pressione, soprattutto da parte dei media", riconosce Ritter in merito alla sua candidatura. "Sono una persona modesta, cerco solo di convincere le persone di ciò che posso fare e di ciò che voglio ottenere. Penso che ci siano due buoni candidati per la successione di Viola Amherd. Abbiamo qualità diverse e dal mio punto di vista, la partita in vista del 12 marzo è molto aperta".
Il DDPS
Attivo in politica a livello comunale, cantonale e nazionale da 30 anni, Ritter dice di conoscere molto bene i dossier, soprattutto per quanto riguarda l'economia e le finanze. "Credo di poter portare queste qualità in Consiglio federale e di poter contribuire in tempi relativamente brevi a garantire il successo del DDPS". Un Dipartimento, riconosce, che con oltre 12mila collaboratori "sta vivendo un importante fase di trasformazione" e che ha davanti a sé "grandi sfide". E che sarebbe in cima alle sue priorità: "Credo che la prima cosa che farei, se fossi eletto, sarebbe certamente iniziare a studiare i dossier già il 13 marzo. La prima settimana, al massimo la seconda, vorrei riuscire a incontrare i quadri superiori dell’Esercito e spiegare loro come lavoro e cosa si possono aspettare da me".
La collaborazione con la Nato
Per quanto riguarda a una possibile adesione della Svizzera alla Nato "è fuori discussione", ribadisce Ritter, ma l'avvicinamento "non è un problema. Credo che oggi ci sia una buona collaborazione. Per me è importante analizzare la situazione che si verrà a creare all’interno della NATO con la nuova amministrazione Trump. Che tipo di pressione eserciterà? Il mondo dallo scorso 19 gennaio per me non è più lo stesso".