Turismo
Nuovo record per il settore alberghiero nel 2024, in Ticino oltre 8 milioni di pernottamenti
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 giorni fa
Con un totale di 20,9 milioni di pernottamenti, la domanda indigena si mantiene stabile (+12'000; +0,1%) a un livello alto. La domanda estera, con 22 milioni di pernottamenti, è aumentata del 5,1% (+1,1 milioni), raggiungendo il livello più elevato degli ultimi 50 anni e oltre.

Nel 2024 il settore alberghiero svizzero ha raggiunto un nuovo picco storico registrando 42,8 milioni di pernottamenti (+1,1 milioni), pari a un aumento del 2,6% rispetto al 2023. È quanto emerge dai risultati definitivi dell’Ufficio federale di statistica (UST). A livello nazionale, fatta eccezione per aprile (–3,2%) e settembre (–1,1%), tutti i mesi del 2024 hanno registrato, rispetto al 2023, aumenti della domanda che spaziavano tra lo 0,4% di ottobre e il 7% di dicembre. Infine, anche la stagione turistica invernale 2023/2024 (da novembre ad aprile) e quella estiva del 2024 (da maggio a ottobre) hanno segnato dei record (rispettivamente di 18 e 24,5 milioni di pernottamenti).  Con un totale di 20,9 milioni di pernottamenti, la domanda indigena si mantiene stabile (+12'000; +0,1%) a un livello alto, rimanendo uno dei più alti livelli mai registrati, dietro solo ai valori del 2021 e del 2022. La domanda estera fa segnare per contro il miglior risultato dal 1972. La crescita è stata trainata dagli americani (+13,9% a 4,6 milioni, nuovo record), tre quarti dei quali statunitensi. In sensibile aumento è anche l'Asia (+7,4% a 4,4 milioni), con il ritorno in forze dei cinesi (+46,6%) e l'incremento degli indiani (+10,6%). Più contenuta è stata l'avanzata degli europei (+1,4% a 12,2 milioni), che tornano comunque a livelli pre-pandemia. Gli ospiti provenienti dai paesi del Golfo mettono per contro a referto un calo (-4,4% a 0,8 milioni di notti).

La situazione in Ticino

A livello regionale, 9 regioni turistiche su 13 hanno registrato un aumento dei pernottamenti: i più marcati si registrano nelle zone urbane di Ginevra (+6,6%) e Zurigo (+4,9%). I Grigioni segnano +1,9% a 5,5 milioni), mentre il Ticino (-1,5% a 2,4 milioni) figura fra le realtà in arretramento, insieme a Vallese (-1,0%) e Friburgo (-2,5%). L’andamento dei singoli mesi mostra l’impatto avuto in particolare dalla Pasqua e dalla primavera piovose. Stando a quanto annunciato questa mattina da TicinoTurismo in conferenza stampa, il mese di aprile è quello che mostra il calo maggiore rispetto al 2023 (-14,5%), mentre la conclusione dell’anno - settembre (+3,7%), ottobre (+1,1%), novembre (+11,5%) e dicembre (+7,8%, risultato record) - indica una ripresa; "un dato interessante in particolare in ottica di destagionalizzazione". Se da una parte i dati HESTA sopracitati permettono di tracciare l’andamento delle strutture alberghiere, dall’altra va sottolineato che questi pernottamenti rappresentano circa un terzo delle notti totali (il dato stimato è di 8'120'000) trascorse in Ticino da turisti che optano per una gamma variegata di tipologie di alloggio: campeggi, ostelli, capanne, alloggi di gruppo, a cui si aggiunge l’importante fetta di camere o appartamenti e residenze private il cui numero - anche se in controtendenza con la media nazionale - è in continua crescita.