Inquinamento
Oltre 9mila tonnellate di residui degli antibiotici finiscono nei fiumi ogni anno
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Keystone-ats
8 ore fa
È quanto emerge da uno studio coordinato dalla McGill University di Montreal e pubblicato su Pnas Nexus, che mostra la potenziale minaccia che l'uso umano di antibiotici può rappresentare per i corsi d'acqua.

Ogni anno, circa 9'300 tonnellate di residui di antibiotici usati dall'uomo (un terzo del quantitativo totale) finisce nei fiumi; 3'600 tonnellate, poi, raggiunge i mari o i laghi. È quanto emerge da uno studio coordinato dalla McGill University di Montreal e pubblicato su Pnas Nexus, che mostra la potenziale minaccia che l'uso umano di antibiotici può rappresentare per i corsi d'acqua. "Gli antibiotici nei sistemi idrici naturali, anche a concentrazioni sub-terapeutiche, destano preoccupazione perché è stato dimostrato che riducono la diversità microbica, aumentano la presenza di geni dell'antibiotico-resistenza e possono influire sulla salute di pesci e alghe", scrivono i ricercatori.

Modello per stimare la quantità

Lo studio ha elaborato un modello per stimare la quantità di antibiotici utilizzati nell'uomo che si depositano nelle acque superficiali. Infatti, ogni volta che viene assunto un antibiotico non tutta la dose viene metabolizzata dall'organismo e una parte viene espulsa nelle acque reflue. Gli impianti di trattamento possono rimuovere alcuni residui, ma una quantità rilevante sfugge al trattamento. Inoltre, in molte parti del mondo il trattamento delle acque reflue è limitato o addirittura inesistente. Sulla base dei dati globali di vendite di antibiotici dal 2012 al 2015, i ricercatori hanno stimato che, in media, ogni anno vengono consumate circa 32 mila tonnellate dei 40 antibiotici più diffusi ed escrete 22,5 mila tonnellate dopo la metabolizzazione. Di queste, il 29% (9,3 mila tonnellate) vengono scaricate nelle acque superficiali dopo il trattamento o l'attenuazione naturale nel suolo, mentre 3,6 mila (l'11%) raggiungono gli oceani o i laghi. Nella maggior parte dei casi, precisano i ricercatori, la quantità totale di residui di antibiotici nei fiumi raggiunge concentrazioni molto basse, al di sotto dalle soglie oltre la quale si registra un impatto ambientale rilevante. Tuttavia, talvolta, per esempio in condizioni di bassa portata, si raggiungono concentrazioni nocive. Questa condizione riguarda circa 6 milioni di chilometri di corsi d'acqua, soprattutto in India, Pakistan e paesi del Sud-est asiatico.