
La scorsa notte polizia e doganieri di Svizzera e Francia hanno compiuto controlli capillari lungo tutti i 570 chilometri di confine comune nell'ambito di un'operazione "su una scala senza precedenti" di lotta alla criminalità transfrontaliera e alle frodi doganali. Svizzeri e francesi "hanno lavorato in squadre miste o con un coordinamento rafforzato per aumentare il numero di punti di controllo e la gamma di reati che potevano essere individuati", indica un comunicato congiunto diramato oggi dalla Direction générale des douanes et droits indirects (l'autorità francese delle dogane e delle accise) e dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).
Il risultato dell'operazione
Complessivamente sono stati sottoposti a controllo quasi 500 veicoli e 900 persone e sono state individuate numerose violazioni delle legislazioni relative ad armi, droga, rifiuti e importazione di tabacco, recita la nota. Sono state sequestrate alcune armi e munizioni proibite, ha precisato una portavoce dell'UDSC contattata da Keystone-ATS. È pure stata fermata una persona su cui pendeva un mandato d'arresto, ha aggiunto, senza fornire altre informazioni. La cooperazione franco-elvetica in ambito doganale non è una novità, ma nel corso degli anni è stata rafforzata, indica il comunicato.
Maggiori controlli alle frontiere
Alla fine di maggio il Consiglio federale aveva annunciato un rafforzamento dei controlli alle frontiere durante l'estate. Il motivo è la crescita della minaccia terroristica in relazione al recente Campionato europeo di calcio in Germania e ai Giochi olimpici di Parigi. Il sedicente Stato islamico (Isis) ha invitato suoi seguaci a fare attentati. Maggiori controlli aumentano la probabilità che le guardie di confine possano sequestrare armi, esplosivi o altri oggetti proibiti, aveva spiegato il governo. La misura rimarrà in vigore fino all'inizio di settembre. Pur facendo riferimento alle imminenti Olimpiadi - alcune competizioni sono già iniziate e la cerimonia di apertura si tiene domani sera - il comunicato non cita la prevenzione di attacchi nell'ambito dei Giochi. In più punti la nota menziona invece la lotta alla criminalità a cavallo del confine di Stato. In Svizzera l'operazione ha riguardato i Cantoni Vallese, Vaud, Ginevra, Neuchâtel, Giura, Basilea Campagna e Basilea Città; in Francia i Dipartimenti Alto Reno, Territorio di Belfort, Doubs, Giura e Alta Savoia.