Territorio
Paesaggio, ritirata l'Iniziativa contro la cementificazione
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
un anno fa
L'iniziativa popolare federale 'Contro la cementificazione del nostro paesaggio', che mirava a frenare la costruzione eccessiva nelle zone non edificabili, è stata ritirata dopo l'approvazione della seconda fase della revisione della legge sulla pianificazione del territorio (LPT2) da parte del Parlamento.

L’iniziativa popolare federale ‘Contro la cementificazione del nostro paesaggio’ (o solo ‘Iniziativa paesaggio’) è stata ritirata. È quanto deciso all’unanimità dal comitato promotore a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento, in data 29 settembre 2023, della seconda fase della revisione della legge sulla pianificazione del territorio (LPT2) quale controprogetto indiretto. La LPT2 -si legge nella nota- stabilisce di fatto nuove regole per le costruzioni fuori dalle zone edificabili. "Gli elementi che riflettono le principali preoccupazioni degli iniziativisti sono stati integrati da parte della Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S)", viene spiegato. Il comitato afferma infatti che “grazie alla pressione esercitata dall’Iniziativa, il Parlamento ha integrato uno dei suoi principali obiettivi nella legge sulla pianificazione del territorio: stabilizzare il consumo del suolo all’esterno delle zone edificabili. La legge comporta comunque alcune nuove eccezioni con le ‘zone speciali’, nei cui confronti il comitato si dichiara molto critico. Ritiene però che i Cantoni possono designare tali zone solo se ne approfitteranno anche la biodiversità, la cultura edilizia e il paesaggio. Le organizzazioni di sostegno e partner dell’iniziativa seguiranno attentamente l’applicazione della LPT2 ed esigeranno il rispetto degli obiettivi e delle condizioni”.

Iniziativa paesaggio e LPT2

L’Iniziativa paesaggio, ricordiamo, è stata lanciata nel 2019 e le firme raccolte consegnate nel 2020 “a seguito dei tentativi di revisione della legge sulla pianificazione del territorio avvenuti tra il 2014 e il 2019 e rivelatisi inadeguati poiché conducevano in vicoli ciechi”, scrive il comitato in una nota. L'obiettivo era quello di frenare la costruzione smisurata nei comprensori non edificabili del territorio. “Le proposte dell’Iniziativa paesaggio hanno impedito che il Parlamento spianasse ulteriormente la via alle costruzioni all’esterno della zona edificabile senza definire criteri qualitativi né limitazioni quantitative incisive”. Con l’Iniziativa si era svolta una prima analisi della coincidenza delle sue esigenze e quelle della LPT2 e dei suoi effetti rispetto al diritto attualmente in vigore.  “La LPT2 riprende le esigenze essenziali dell’iniziativa: l’obiettivo di stabilizzare il numero di edifici nella zona non edificabile e l’impermeabilizzazione del suolo nella zona agricola (purché ciò non sia necessario all’agricoltura o al turismo)”. L’esecuzione di questi obiettivi è regolamentata in modo analogo alla LPT1, ossia come nella zona edificabile.

Zone speciali

Le ‘zone speciali’ cantonali, ormai fissate nella legge, “sono ovviamente delle ‘scatole nere’, poiché i loro effetti sul paesaggio dipenderanno molto dalle direttive della Confederazione. Comunque gli ostacoli all’introduzione di tali zone sono alti e per la prima volta sono previsti criteri di qualità per migliorare la ‘situazione generale’”. Queste comprendono per la prima volta anche la biodiversità e la cultura edilizia accanto alla valorizzazione della struttura insediativa, delle terre coltive e del paesaggio come criteri per la pianificazione direttrice e delle utilizzazioni.