![©Chiara Zocchetti](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/2025/02/13/960x640/562e8cd2-e886-4d99-807a-cbdd768bf7af.jpeg)
Circa 2 milioni al presidente della direzione di Swisscom, 10 invece - per otto mesi di lavoro - all'ex numero uno di Nestlé: è tempo di bilanci per i compensi degli alti dirigenti in Svizzera, paese che nel 2013 aveva accolto l'iniziativa popolare detta "contro le retribuzioni abusive". Come noto sono gli azionisti ad approvare o no il rapporto sulla remunerazione dei manager. Per quanto riguarda Swisscom, società controllata per il 51% dalla Confederazione, la proprietà dovrà quindi dare il via libera ai 2,0 milioni di franchi elargiti al Ceo Christoph Aeschlimann, una somma in progressione del 6% rispetto all'anno prima ed equivalente alla retribuzione di quattro consiglieri federali.
Quasi dieci milioni in otto mesi
In un'altra lega, quella dei milioni in doppia cifra, gioca invece Nestlé: l'ex presidente della direzione Mark Schneider ha incassato 9,6 milioni, solo per il periodo in cui è stato in carica, da gennaio ad agosto 2024, mentre nel 2023 aveva guadagnato 11,2 milioni, ma per dodici mesi. Schneider era stato improvvisamente sostituito dal nuovo Ceo Laurent Freixe - i cui compensi non vengono illustrati nel rapporto annuale - per cercare di migliorare le prestazioni di un'azienda in perdita di velocità. Cosa che si è riflessa anche nel corso del titolo, fortemente calato: con effetti a cascata - attraverso gli investimenti delle casse pensioni - anche per milioni di lavoratori svizzeri, visto che l'azione Nestlé è (o era) considerata un valore difensivo e sicuro.
La reazione dei mercati
Nella giornata odierna il titolo cerca peraltro un rimbalzo: nella prima mezzora guadagnava il 6% perché i dati annuali su utili e fatturati sono in calo, ma non tanto quanto si temesse alla vigilia. Concretamente l'azione viene scambiata a circa 83 franchi. Se si fa il confronto con il massimo di sempre raggiunto il 4 gennaio 2022, pari a 129,50 franchi, la contrazione è del 47%.