È in pieno svolgimento il dibattito dal Consiglio nazionale sul preventivo 2025 della Confederazione, caratterizzato da diverse misure di risparmio tenuto conto della situazione difficile delle finanze federali. Mentre la destra ha giustificato i tagli al bilancio - tranne che per l'esercito - con la necessità di ridurre le uscite per rispettare il freno all'indebitamento, il campo rosso-verde ha criticato in particolare le decurtazioni alla cooperazione allo sviluppo e le maggiori spese per l'armata. PS e Verdi hanno minacciato di non votare il budget se nel corso delle discussioni non dovessero essere apportati dei correttivi al preventivo.
Un pensiero alle generazioni future
Per Alex Farinelli (PLR/TI), dalla lettura dei bilanci degli ultimi anni si evince che la Confederazione non ha problema di entrate, in costante aumento, ma di uscite. Queste ultime, se non si fa nulla, rischiano di sfuggire di mano, con buona pace del freno all'indebitamento, uno strumento peraltro adottato dal popolo. Non si tratta solo di rispettare la Costituzione federale, ha affermato il deputato ticinese, bensì anche di evitare di trasferire i maggiori debiti sulle spalle delle generazioni future a causa della nostra incapacità di agire e di fissare delle priorità. Tra le priorità evocate dal ticinese, come da altri esponenti di UDC e Centro, figurano anche i maggiori investimenti nella sicurezza, in particolare nell'esercito, a causa della mutata situazione geopolitica (leggi guerra in Ucraina, n.d.r). In questo caso, ha spiegato il consigliere nazionale, si tratta di aumentare questa voce di spesa dopo i tagli degli ultimi decenni (la commissione delle finanze raccomanda un aumento di spesa di 530 milioni di franchi, n.d.r.).
Misure di corto respiro
Di parere opposto la sinistra, che ha criticato in particolare lo strumento del freno all'indebitamento e l'esercito, due "vacche sacre" cui tutto il resto deve essere sottoposto. Nel mirino del campo rosso-verde i previsti tagli alla cooperazione internazionale- frutto di una politica miope, stando a vari oratori - considerata dalla sinistra un elemento importante per la sicurezza del Paese. Per il PS, la situazione attuale del budget rispecchia la politica della maggioranza degli ultimi anni, prona agli interessi delle lobbies, a scapito di altri settori, come la socialità.
Tagli al personale
Lo scontro fra destra e sinistra è proseguito anche nel corso del dibattito particolareggiato, ossia sulle singole voci di bilancio. Fra le prime decisioni adottate stamane, il plenum ha votato tagli per 70 milioni di franchi nel personale della Confederazione. Secondo Jacques Nicolet (UDC/VD), tagli lineari di questa portata al personale interesseranno tutti i dipartimenti federali, con una riduzione dell'1,06% su un budget totale di quasi 6,6 miliardi. Nel suo intervento, Jürg Grossen (Verdi liberali/BE) ha preso di mira gli alti salari concessi agli impiegati della Confederazione, superiori a quelli in uso nel settore privato. A suo avviso, si tratta di concorrenza sleale al settore privato da parte della Confederazione fatta per di più con i soldi dei contribuenti. La sinistra, sostenuta dalla "ministra" delle finanze Karin Keller-Suttern, si è opposta senza successo a un'ulteriore riduzione dei mezzi destinati al personale federale, già chiamato a tirare cinghia. Oltre al personale, il plenum ha deciso, contro il parere della sinistra e del Consiglio federale, riduzioni di spesa - 35 milioni - per le consulenze e i servizi esterni, così come alla voce "beni e servizi" (-20 milioni).