Cinema
Quartz 2025: è "Reinas" di Klaudia Reynicke il miglior film
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Ats
9 ore fa
In "Reinas", Reynicke racconta la storia, ispirata alla sua vita, di una madre che vuole partire da Lima alla volta degli Stati Uniti con le due figlie, lasciando il padre che non ha molto da offrire loro. "Wir erben" premiato come miglior documentario.

"Reinas" della svizzero-peruviana Klaudia Reynicke, che vive da tempo a Lugano, si è aggiudicato il Premio del cinema svizzero Quartz 2025 nella categoria "Miglior film". Il riconoscimento è stato attribuito questa sera dall'UFC nel corso di una cerimonia tenutasi al Bâtiment des Forces Motrices di Ginevra. La pellicola, scartata dalla rosa dei 15 film candidati all'Oscar per il miglior film straniero, si riscatta così vincendo questo importante riconoscimento. Era nominata anche nella categoria "Migliore sceneggiatura" e "Miglior sonoro" (Carlos Ibañez Diaz e Riccardo Studer).

La trama del film

In "Reinas", Reynicke racconta la storia, ispirata alla sua vita, di una madre che vuole partire da Lima alla volta degli Stati Uniti con le due figlie, lasciando il padre che non ha molto da offrire loro. Una decisione motivata dalla crisi economica, dai massicci disordini politici e dalla mancanza di prospettive per una vita migliore nel Perù degli anni '90. Si tratta del primo lungometraggio elvetico ad essere stato presentato nel concorso internazionale del prestigioso festival di Sundance. Il film ha riscosso successo anche alla Berlinale dove si è aggiudicato il "Grand Prix of the International Jury for the Best Film" nella sezione Generation Kplus, senza dimenticare il Prix du Public del Locarno Film Festival.

Due premi per il favorito "Der Spatz im Kamin"

Il grande favorito "Der Spatz im Kamin" ("Il passero nel camino") di Ramon Zürcher, prodotto dal suo gemello Silvan, che era in testa alle nomination con sei candidature, si è aggiudicato due Quartz: uno nella categoria "Migliore sceneggiatura" e l'altro per il "Miglior sonoro" (Ramon Zürcher, Peter von Siebenthal, Balthasar Jucker). "Il passero nel camino", che traccia il ritratto di una famiglia disfunzionale e il percorso di liberazione di una madre, era stato presentato in prima mondiale lo scorso agosto al Locarno Film Festival, dove era in lizza per il Pardo d'oro nel Concorso internazionale.

"Wir erben" miglior documentario

L'agricoltore ecologista Ruedi Baumann, 77 anni, e sua moglie, la socialista Stephanie Baumann, 73 anni, sono stati la prima coppia a sedere nel Consiglio nazionale negli anni '90. Il loro figlio dedica loro il documentario "Wir Erben" (Noi, gli eredi), incentrato sulla questione dell'eredità sia materiale sia ideologica. La pellicola ha vinto il Quartz per il "Miglior documentario" dopo essersi aggiudicata lo scorso agosto il Grand Prix della Semaine de la critique, sezione parallela del Locarno Film Festival. Nessun premio invece per il documentario "E.1027 – Eileen Gray and the House by the Sea" di Christoph Schaub e Beatrice Minger, che era nominato in ben quattro categorie.

Cortometraggi premiati

"Sans voix" di Samuel Patthey, ispirato alla sua paternità, è stato scelto come miglior film d'animazione: è la storia di un giovane che ama la musica techno e le droghe ricreative, finché lo sguardo di un bambino cambia la sua percezione del mondo. Il corto d'animazione si era aggiudicato il Pardino d'oro per il miglior cortometraggio al Locarno Film Festival lo scorso agosto. A spuntarla come miglior cortometraggio ai Quartz è "Las novias del sur" di Elena López Riera, già presentato alla Settimana Internazionale della Critica a Cannes. La regista svizzero-spagnola lascia che siano le donne in età matura a parlare del loro matrimonio, della loro prima volta e del loro rapporto con la sessualità. Pone la questione del proprio matrimonio e dell'assenza di figli.

Due migliori attori a pari merito

Quest'anno il premio di miglior attore è andato, a pari merito, al vallesano David Constantin che interpreta Bax in "Tschugger - Der Lätscht Fall" (sbirro - l'ultimo caso) dello stesso David Constantin, Johannes Bachmann e Jelena Vujović; e allo zurighese Dimitri Krebs che è Ernst Schrämli in "Landesverräter" (traditore) di Michael Krummenacher. "Benché raramente, a volte accade che ci siano lo stesso numero di voti per una categoria", ha spiegato la portavoce dei Quartz Emma Isolini a Keystone-ATS. Il premio per la migliore attrice è andato a Laetitia Dosch per il film "Le procès du chien", di cui è anche regista. La pellicola aveva festeggiato la sua prima mondiale lo scorso maggio al Festival di Cannes nella sezione "Un certain regard". In questo suo primo lungometraggio, l'attrice e regista franco-svizzera interpreta l'avvocata Avril, che si trova a difendere nientemeno che un cane.

Il premio d'onore

Nel corso della serata la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha consegnato ai coniugi Bulle Ogier, attrice franco-svizzera, e Barbet Schroeder, regista svizzero nato a Teheran, tra le figure più influenti della "Nouvelle Vague", il Premio d'onore del cinema svizzero 2025. Il riconoscimento rende omaggio alla loro straordinaria carriera artistica e all'impronta innovativa che hanno saputo dare al panorama cinematografico internazionale. I riconoscimenti vengono attribuiti dall'Ufficio federale della cultura (UFC) in collaborazione con la Società svizzera di radiotelevisione (SSR), l'Associazione "Quartz", Swiss Films (l'agenzia di promozione del cinema elvetico), l'Accademia del cinema svizzero e le Giornate di Soletta.