Il Lupo va declassato da specie "assolutamente protetta" a specie "protetta", allo scopo di facilitare la regolazione degli esemplari problematici. È quanto prevede una mozione adottata dalla Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia degli Stati (CAPTE-S) per 9 voti a 3, che chiede al Consiglio federale di attivarsi in tal senso nell'ambito della Convenzione di Berna (l'Ue ha già proposto un simile declassamento sul quale dovrà esprimersi il comitato permanente della convenzione di Berna, n.d.r).

Il declassamento significa che si passa dalla protezione assoluta alla tutela semplice. In concreto, vuol dire passare dal divieto di cattura, uccisione e di disturbo della specie a un obbligo più generico per i Paesi firmatari della Convenzione di mantenere un buono stato di conservazione. L'atto parlamentare della commissione, combattuto dal campo rosso-verde, vuole che, parallelamente all'impegno elvetico a livello internazionale, il Governo proceda agli adeguamenti legislativi necessari affinché la Svizzera possa disporre, riducendo la burocrazia, di una regolazione degli effettivi differenziata secondo le regioni e che sia quindi possibile cacciare il lupo sulla base di quote di abbattimento definite.

Stando alla commissione, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari, andrà anche esaminato in quale misura i Cantoni hanno la possibilità di istituire delle zone senza lupi ("wolf free"). A parere della maggioranza della commissione, la mozione è necessaria se si vuole garantire la giusta flessibilità nel reagire alla crescita della popolazione di lupi, nonché ridurre l’onere amministrativo. Sempre per 9 voti a 3, la CAPTE-S propone un'altra mozione che chiede di accelerare le procedure per l'abbattimento degli esemplari di lupo problematici e di semplificare l'accesso agli aiuti finanziari per le misure di protezione delle greggi.