Pensioni
Rendita AVS/AI, aumento del 2.5% dal 2023
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
2 anni fa
L’incremento entrerà in vigore a partire dal 1. gennaio del prossimo anno. La decisione del Consiglio federale è da ricondurre all’ evoluzione dei prezzi e dei salari. La rendita minima passerà così da 1'195 a 1'225 franchi mensili. Adeguamenti previsti anche per IPG, delle prestazioni complementari e di quelle transitorie.

Chi percepisce una rendita AVS/AI dal 2023 avrà un aumento del 2.5%. Numeri alla mano l’incremento sarà di 30 franchi al mese per chi percepisce la rendita minima, di 60 per chi ha la massima. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale. La decisione, si legge nel comunicato, è stata presa per adeguare le rendite all’attuale evoluzione dei prezzi e dei salari.

Da 1'195 a 1'225 franchi al mese

La rendita minima di vecchiaia passerà da 1195 a 1225 franchi al mese, quella massima da 2390 a 2450 franchi (importi versati se la durata di contribuzione è completa). Il contributo minimo AVS/AI/IPG per gli indipendenti e le persone senza attività lucrativa passerà da 503 a 514 franchi l’anno, il contributo minimo per l’AVS/AI facoltativa da 958 a 980 franchi.

I motivi dell’adeguamento

Il Consiglio federale, come prescritto nella legge federale sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti, di regola verifica ogni due anni se sia opportuno adeguare le rendite AVS/AI all’evoluzione dei prezzi e dei salari. Se nel corso di un anno il rincaro supera il 4% per cento, le rendite vengono adeguate prima. La decisione si fonda sulla media aritmetica tra l’indice dei prezzi e quello dei salari (indice misto) e tiene conto della raccomandazione della Commissione federale AVS/AI. Quest’anno si prevedono un rincaro del 3% e un aumento dei salari del 2%. Ciò determina un indice misto del 2,5%e comporta un aumento delle rendite che compensa quasi interamente il rincaro. Il Consiglio federale ha adeguato le rendite l’ultima volta nel 2021, portando l’importo della rendita minima AVS/AI a 1195 franchi.

L’adeguamento costerà 1'370 milioni di franchi

L’adeguamento delle rendite comporterà un aumento delle spese pari a circa 1370 milioni di franchi: 1215 milioni per l’AVS, di cui 245 a carico della Confederazione (20,2 % delle uscite), e 155 milioni per l’AI (senza ripercussioni per la Confederazione, poiché il contributo federale all’AI non corrisponde a una percentuale delle uscite dell’assicurazione).

Adeguamenti anche nella previdenza professionale

Questo adeguamento ha ripercussioni anche sulla previdenza professionale obbligatoria. La deduzione di coordinamento salirà da 25’095 a 25’725 franchi, la soglia d’entrata da 21’510 a 22’050 franchi. La deduzione fiscale massima ammessa nell’ambito terzo pilastro passerà a 7056 franchi (attualmente 6883) per le persone che hanno un secondo pilastro e a 35’280 franchi (attualmente 34 416) per le persone che non dispongono della cassa pensione. Anche questi adeguamenti entreranno in vigore il 1° gennaio 2023.

Adeguamenti anche per l’IPG

Nell’ambito delle indennità di perdita di guadagno (IPG) l’importo massimo dell’indennità passerà a 275 franchi (attualmente 245). Le spese per questo adeguamento ammonteranno a 100 milioni di franchi per le IPG.

Capitolo assicurazioni complementari e prestazioni transitorie

Nell’ambito delle prestazioni complementari e delle prestazioni transitorie gli importi annui destinati alla copertura del fabbisogno generale vitale passeranno a 20'100 franchi (attualmente 19 610) per le persone sole, a 30'150 franchi (attualmente 29 415) per le coppie sposate, a 10'515 franchi per i figli di età superiore agli 11 anni e a 7380 franchi per quelli di età inferiore agli 11 anni. L’adeguamento delle prestazioni complementari costerà 5,2 milioni di franchi alla Confederazione e 3,5 milioni ai Cantoni. Gli importi massimi per le spese di pigione, adeguati per l’ultima volta nel 2021, verranno adeguati al rincaro sulla base di alcune posizioni dell’indice nazionale dei prezzi al consumo («abitazione ed energia»). L’aumento, pari al 7,1%, comporterà spese ammontanti a 37,8 milioni di franchi. Gli importi massimi annui passeranno a 17'580 franchi nella regione 1, a 17'040 franchi nella regione 2 e a 15'540 franchi nella regione 3. A causa dell’aumento del 21% delle posizioni «energia» e «servizi di rifornimento e manutenzione dell’abitazione» nell’indice dei prezzi, anche l’importo forfettario per le spese accessorie e quelle di riscaldamento sarà adeguato di conseguenza. L’importo annuo passerà quindi da 2520 a 3060 franchi. Le spese per questo aumento ammonteranno a 4,5 milioni di franchi. Le spese per l’aumento degli importi massimi per le spese di pigione e degli importi forfettari per le spese accessorie e quelle di riscaldamento saranno a carico della Confederazione e dei Cantoni.

 

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