Votazione
Responsabilità ambientale, i giovani Verdi lanciano l'iniziativa
© giovani Verdi
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Keystone-ats
10 ore fa
Il 9 febbraio si voterà sull'iniziativa lanciata dai giovani Verdi, che chiede di rivoluzionare il sistema economico attuale per mettere al centro la protezione dell'ambiente. Governo e Parlamento respingono l'iniziativa: "Troppo estrema".

Il nostro sistema economico attuale sta accelerando enormemente il riscaldamento globale, ciò che avrà gravi ripercussioni sulle generazioni future. Parola dei Giovani Verdi secondo cui è imperativo votare a favore dell'iniziativa sulla responsabilità ambientale il 9 di febbraio.

Cosa chiede l'iniziativa

La proposta di modifica costituzionale dei giovani ecologisti chiede un cambiamento fondamentale del sistema economico, che metta al centro la protezione dell'ambiente e il rispetto dei limiti naturali della Terra. "La richiesta è evidente alla luce degli attuali disastri naturali, come le inondazioni e lo scioglimento dei ghiacciai", ha esordito davanti ai media Magdalena Erni, co-presidente dei Giovani Verdi, lanciando la campagna di voto in vista della prossima consultazione popolare. Erni ha anche parlato dell'angoscia che attanaglia i giovani di fronte al crisi climatica che stiamo vivendo. Per l'altra co-presidente del partito, Margot Chauderna, al fine di garantire un "futuro dignitoso" alle prossime generazioni dobbiamo adottare "misure coerenti per garantire che la nostra economia smetta di distruggere l'ambiente".

Salute e qualità di vita al primo posto

Per Yves Batardon di Uniterre, associazione che rappresenta i piccoli contadini, va considerata anche la qualità della vita, e non solo il profitto. Dello stesso parere anche il consigliere nazionale Christophe Clivaz (Verdi/VS), secondo cui la salute è un elemento importante per sentirsi sicuri. Il cambiamento climatico ha infatti un impatto non trascurabile sulla salute, ha aggiunto Valérie D'Acremont, medico ed epidemiologa, che ha parlato di malattie tropicali ormai diffuse anche fra di noi a causa dell'arrivo di insetti, come la zanzara tigre.

A detta del consigliere nazionale Hasan Candan (PS/LU), le grandi imprese sono interessate solo a massimizzare i profitti a scapito dell'ambiente e della popolazione. A suo avvio è perciò necessario passare a un sistema economico che garantisca un'equa distribuzione delle risorse naturali in cui regni il principio "chi inquina paga". "Se non agiamo subito, i costi associati al clima, all'ambiente, alla biodiversità e alla salute raggiungeranno il 15-20% del PIL entro il 2050", ha messo in guardia il biologo di formazione. Ciò significa che per i primi due mesi dell'anno lavoreremo solo per pagare i costi dei danni ambientali causati principalmente dalle grandi imprese, ha sottolineato.

Rispettare i limiti naturali della Terra

Con la loro iniziativa, i giovani ecologisti vogliono che tutte le attività economiche in Svizzera si sviluppino rispettando i limiti naturali della Terra, ovvero soglie che, se oltrepassate, metterebbero in pericolo anche la vita umana. I limiti concernono sei ambiti: clima, biodiversità, consumo d'acqua, utilizzo del suolo, inquinamento atmosferico e apporto di azoto e fosforo. Anche le importazioni dovrebbero venire prese in considerazione.

Uscire dalle energie fossili

L'iniziativa mira a una uscita dalle energie fossili. Le conseguenze dei mutamenti climatici e di altre crisi ambientali, innescate da pratiche economiche senza limiti, stanno già minacciando le basi della vita sul nostro pianeta, stando ai promotori dell'iniziativa. Fra gli altri, l'iniziativa popolare viene sostenuta dalla Gioventù socialista, da deputati del PS, dai Verdi e dall'organizzazione ambientalista Greenpeace.

Governo e Parlamento respingono l'iniziativa

Consiglio federale e Parlamento raccomandano di respingere l'iniziativa senza opporle alcun controprogetto (né diretto, ossia a livello costituzionale, né a livello legislativo). La proposta di modifica costituzionale comporterebbe a loro avviso costi economici e sociali ingenti; se fosse accolta, prodotti e i servizi destinati al mercato elvetico dovrebbero essere realizzati in condizioni più rigorose e questo avrebbe un impatto su vari settori come alimentazione, agricoltura, approvvigionamento energetico, abbigliamento e alloggio.