Consiglio degli Stati
Ricongiungimento familiare, "No ad un'entrata in materia"
Keystone-ats
8 mesi fa
Per 7 a 6, e il voto decisivo del suo presidente (Daniel Fässler, Centro-AI), la Commissione delle istituzioni politiche degli Stati propone di non entrare in materia su questo progetto, poiché ritiene che i suoi risvolti siano imprevedibili e che non sia indispensabile.

Seppur di misura, la Commissione delle istituzioni politiche degli Stati (CIP-S) non intende eliminare le discriminazioni nell'ambito del ricongiungimento familiare subite dai cittadini svizzeri rispetto a quelli dell'UE/AELS. Per 7 a 6, e il voto decisivo del suo presidente (Daniel Fässler, Centro-AI) propone di non entrare in materia su questo progetto, poiché ritiene che i suoi risvolti siano imprevedibili e che non sia indispensabile. Dopo averlo attentamente esaminato, la commissione ha constatato l'impossibilità di valutare le conseguenze del progetto in termini d'immigrazione supplementare verso la Svizzera. Senza avere nessuna certezza a questo proposito, la sua adozione significherebbe fare un salto nel buio indifendibile dal punto di vista politico, si legge in una nota odierna dei servizi parlamentari.

"Ondata imprevedibile di nuovi arrivi"

Secondo la maggioranza commissionale, non è infatti possibile escludere che questa modifica di legge generi un'ondata imprevedibile di nuovi arrivi nel nostro Paese. Inoltre, la commissione non vede perché questo progetto risponderebbe a una necessità urgente di legiferare. Rileva infine che l'articolo 121a della Costituzione stabilisce che la Svizzera gestisca autonomamente l'immigrazione. Una corposa minoranza era favorevole all'entrata nel merito, in quanto riteneva che non sussistesse alcun motivo che giustifichi un trattamento dei cittadini svizzeri in materia di ricongiungimento familiare meno conveniente rispetto a quello riservato in questo ambito ai cittadini UE/AELS. Il progetto di modifica della legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrl), elaborato dalla CIP-N in adempimento di un'iniziativa parlamentare, intende eliminare le discriminazioni nell'ambito del ricongiungimento familiare subite dai cittadini svizzeri rispetto a quelli dell’UE/AELS per quanto attiene all'ammissione dei membri stranieri della loro famiglia provenienti da Stati terzi. Questo progetto era stato adottato dal Consiglio nazionale durante la sessione estiva con modifiche di poco conto, precisano ancora i servizi parlamentari. Se la modifica fosse accolta, i cittadini elvetici e i loro coniugi potrebbero, ad esempio, far venire in Svizzera i loro genitori provenienti da uno Stato terzo, a condizione che il loro mantenimento sia garantito, che dispongano di un alloggio appropriato e che si integrino nel nostro Paese.