Losanna
Ricorsi contro AVS21, oggi si esprimono i giudici di Mon Repos. Se accolti si torna a votare
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Keystone-ats
4 ore fa
Il Tribunale federale esaminerà oggi in un'udienza pubblica i ricorsi contro l'innalzamento dell'età pensionabile per le donne (AVS 21), contestato dalle Donne socialiste e dai Verdi per gli errori di calcolo finanziario. Se accolti, ci sarebbe una nuova votazione, come accaduto in passato con l'iniziativa del PPD sulle coppie sposate.

Oggi il Tribunale federale (TF) si riunirà in seduta pubblica per pronunciarsi sui ricorsi presentati contro il voto popolare del 25 settembre 2022 sull'innalzamento dell'età di pensionamento. In caso di accettazione, la popolazione sarà chiamata a tornare alle urne: una prima in Svizzera. La Prima corte di diritto pubblico deve esprimersi su ricorsi delle Donne socialiste e dei Verdi che denunciano cifre errate: a inizio agosto l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) aveva annunciato che le sue previsioni di spesa per l'AVS a lungo termine apparivano anormalmente elevate a causa di formule matematiche errate. Gli ultimi calcoli hanno alla fine stabilito che le spese dell'AVS per il 2033 erano state sovrastimate di 2,5 miliardi. Con questa correzione, sembra che l'AVS goda di una salute migliore di quella annunciata nel settembre 2022 nella documentazione sulla riforma dell'AVS 21, che prevedeva in particolare l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne a 65 anni. La proposta aveva ottenuto in votazione una maggioranza di appena il 50,6% di sì.

Composizione più equilibrata

Oggi, due giudici donne supplenti affiancheranno i tre magistrati ordinari. Poiché la Prima corte di diritto pubblico è composta esclusivamente di uomini, il TF ha applicato il regolamento secondo cui "i membri di entrambi i sessi partecipano al tribunale chiamato a pronunciarsi quando la natura della controversia sembra giustificarlo". Nel 2019, i giudici di Mon Repos avevano già annullato il risultato della votazione sull'iniziativa del PPD (ora Centro) sull'imposizione delle coppie sposate, che era stata respinta dal 50,8% dei votanti. Ma il partito aveva rinunciato a chiedere la ripetizione della votazione, preferendo lanciare un nuovo testo. Il tribunale riteneva che la libertà di voto dei cittadini fosse stata ostacolata a cause delle informazioni errate fornite dal Consiglio federale prima del voto del 2016, quando aveva indicato che solo 80'000 coppie erano discriminate dal sistema di tassazione. Due anni dopo aveva dovuto ammettere che erano interessate non meno di 454'000 coppie.