Modifica LAMal
Le reazioni: associazioni di categoria soddisfatte, De Rosa e sinistra preoccupati
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Il risultato di uno tra i temi più controversi in votazione ha suscitato soddisfazione tra le associazioni di categoria e preoccupazione nel Dipartimento della Sanità ticinese e a sinistra, che rilancia il progetto di cassa malati unica.

Gli svizzeri e le svizzere hanno approvato la riforma per un finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie. La revisione della LAMal è stata accettata con il 54% di sì (50.5% in Ticino, dove sono state conteggiate 2'000 schede bianche). D'ora in avanti, cure ambulatoriali e stazionarie saranno egualmente finanziate da Cantoni e casse malati. I primi assicureranno la copertura di almeno il 26,9% delle spese, le seconde copriranno il restante 73,1%. Soddisfatto il settore ospedaliero, che ritiene la misura fonte di risparmio senza una diminuzione della qualità delle cure: sono di questo parere l'associazione degli ospedali H+,  la Conferenza dei direttori cantonali della sanità e Curafutura, associazione mantello delle casse malati che parla di un "sì storico". 

La soddisfazione di Denti, Romano e Farinelli

Dello stesso parere è Franco Denti, presidente dell'ordine dei medici del canton Ticino, che ritiene che sia l'occasione per il Ticino di "rimettere mano alla pianificazione ospedaliera". Secondo lo stesso Denti, ci sarebbe margine per una riduzione del 3% del volume nello stazionario, ciò che comporterebbe un risparmio intorno ai 50 milioni di Franchi.

Marco Romano, vicedirettore e responsabile Politica sanitaria di Curafutura, ritiene che la riforma approvata fosse "indispensabile", godendo "del più ampio appoggio da parte degli attori del sistema sanitario, in cui notoriamente ci sono spesso veti incrociati". Per quanto riguarda i prossimi passi, "occorre una collaborazione tra assicuratori e Cantoni per promuovere l’ambulatoriale": si dovrà passare dal 20 al 50% di day hospital. 
Allo stesso modo il Consigliere Nazionale Plr Alex Farinelli, che sebbene "capisca la frustrazione a livello cantonale", avanza la necessità che ognuno "faccia la sua parte". Sicuramente, aggiunge, "ci si deve aspettare maggiore chiarezza. Oggi diverse forme di cure venivano finanziate in maniera diversa. La riforma cambierà il sistema. Si decide, come società, che in maniera uguale lo Stato andrà a finanziare queste prestazioni. Non si è mai detto che ci sarà una diminuzione generalizzata dei premi, ma si utilizzerà meglio il nostro sistema delle cure. E l'aumento dei costi sarà inferiore".

De Rosa: "preoccupazione, il Ticino perde forza contrattuale e rischia più di 60 milioni"

Il Direttore del dipartimento della sanità Raffaele De Rosa, dal canto suo, resta preoccupato per la nuova misura: "siamo rammaricati da questo voto, che avrebbe potuto mandare a Berna un segnale inequivocabile". Tuttavia, i dati dal Ticino, dove l'iniziativa è stata respinta con il 49.5%, vanno letti come "il segnale che ticinesi affermano di aver ricevuto fin troppe fregature dalle amministrazioni federali". In questo senso sarà importante "vigilare che le promesse scritte sulla sabbia dai favorevoli vengano mantenute. Siamo molto scettici, noi riteniamo che i Cantoni andranno piuttosto a perdere forza contrattuale: tutti i pagamenti finiranno per il tramite di questa istituzione comune LAMal di proprietà degli assicuratori, dove i Cantoni potranno essere presenti ma - immagino con 1-2 seggi - che si accaparreranno i cantoni più influenti della Svizzera, non certo il Ticino". 

Pronzini, Sirica e UNIA: "si vada verso la cassa malati unica con premi proporzionali al reddito"

Dall'altro lato, da sinistra si esprime scetticismo, oltre che ribadire la necessità di una cassa malati unica. Secondo Matteo Pronzini (MPS) la responsabilità del risultato è da attribuire ai parlamentari, "compresa Greta Gysin, che dagli schieramenti progressisti hanno fatto campagna per il sì": a maggior ragione ritenendo che "il risultato è stato risicato". Di fronte ad una modifica della LAMal che si ritiene porterà ad "un aumento delle spese e del potere che diamo alle casse malati" l'unica soluzione secondo Pronzini sta "in un cassa malati unica con premi in base al reddito. Con questa situazione i premi sarebbero più bassi di quello che qualsiasi paga per l’AVS". 
Allo stesso modo secondo Fabrizio Sirica, co-presidente del Partito Socialista ticinese, dalle urne emerge "un messaggio di sfiducia verso le casse malati". Anche secondo Sirica queste ultime dispongono di troppo potere in seguito alla modifica LAMal prospettata e, aspettandosi un "onere ancora più grande per le finanze cantonali" si rende necessario "cambiare veramente il sistema" con una "cassa malati unica con premi proporzionali al reddito". Anche i Verdi ticinesi esprimono "preoccupazione", ritenendo che la riforma conferisca "un potere eccessivo alle casse malati, riducendo il controllo democratico e aumentando la centralizzazione delle risorse".
Per l'Unione Sindacale Svizzera il risultato delle votazioni è "una pessima notizia per assicurati, pazienti e personale curante". Il rischio, nello specifico, è quello di "un aumento dei premi di cassa malattia e di una maggiore pressione sulla qualità delle cure e sul personale".