
Nicolas Rimoldi, fondatore e volto del movimento Mass Voll, ha tirato uno schiaffo a Samuel Kullmann, granconsigliere bernese UDF nonché suo compagno di comitato referendario contro l'identità elettronica. È proprio in questo contesto che Rimoldi ha colpito Kullmann al volto, ciò di cui il 30enne non si pente affatto, riporta il Blick.
I fatti: il caffé, le domande, lo schiaffo
Kullmann ha incontrato giovedì scorso degli altri membri del comitato referendario in occasione della consegna delle prime firme alla Cancelleria Federale. Una volta depositate le firme, Kullmann e i colleghi avrebbero preso un caffé insieme. Incamminatosi in seguito verso la stazione, lo stesso sarebbe poi stato fermato da Rimoldi in maniera inaspettata, che gli avrebbe chiesto informazioni in merito all'incontro avvenuto poco prima. Kullmann afferma poi di aver risposto a Rimoldi di non avere preso conoscenza di tutti i dettagli, ma che l'Udf ha, dal canto suo, fatto la sua parte di lavoro. Rimoldi "si è infuriato e ha cominciato a insultarmi", afferma Kullmann al Blick. Nel momento in cui il granconsigliere UDF ha provato ad andarsene, Rimoldi l'ha raggiunto e gli ha tirato uno schiaffo da dietro. "In più di vent'anni di politica, non ho mai visto una cosa del genere", afferma Kullmann, che intende denunciare il suo aggressore.
Le reazioni: Rimoldi rivendica il gesto, l'indignazione di Udf e Amici della Costituzione
Interpellato dal Blick, Rimoldi conferma di aver colpito il suo avversario, "ma dal davanti. Proprio di fronte a lui! Dopo 12 anni di politica, ne ho abbastanza di questi politici che si comportano in modo disonesto". In particolare, accusa Kullmann di avergli "riso in faccia e di aver insultato tutti i membri di Mass Voll" in occasione dell'incontro poi degenerato. Rimoldi afferma inoltre di non pentirsi assolutamente del suo gesto, anzi: il giorno dopo sul suo profilo X è comparsa un'illustrazione che sembra rivendicare e felicitarsi del proprio gesto. L'UDF, dal canto suo, ha condannato formalmente quanto successo a Berna. Amici della Costituzione, anch'egli parte del movimento referendario, non intende più collaborare con Rimoldi.