Il presidente del CdA della Posta Svizzera Christian Levrat ha chiesto di continuare la riorganizzazione dell'azienda anche dopo la partenza del CEO Roberto Cirillo. In un'intervista al domenicale NZZ am Sonntag, ha invitato il Parlamento a spianare la strada alle riforme. "Abbiamo bisogno di un po' più di flessibilità", ha dichiarato.
Il futuro della Posta
Il blocco delle riforme deciso dal Consiglio nazionale "non è una buona idea", secondo l'ex consigliere agli Stati del PS friburghese ed ex presidente del partito nazionale. "Possiamo salvaguardare il servizio pubblico solo se modernizziamo la nostra offerta", ha detto ancora Levrat. Rivolgendosi alla sinistra del Parlamento, ha aggiunto: "loro vogliono conservare l'ufficio postale come un museo, ma noi vogliamo garantirlo anche in futuro".
L'esempio delle auto e delle diligenze
Il presidente del consiglio di amministrazione della Posta Svizzera ha affermato che le stesse discussioni si sono svolte più di cento anni fa, quando la macchina è apparsa per la prima volta. Il Canton Grigioni aveva deciso un limite di velocità di 20 km/h per evitare che le auto potessero competere con le diligenze. "Oggi alcuni politici sono tornati a difendere le diligenze, ma non io". La Posta potrebbe continuare a fornire il servizio universale in futuro se le venisse concesso il necessario spazio di manovra.
Cosa chiede Levrat
In particolare, Levrat vorrebbe che gli obiettivi di puntualità fossero rivisti al ribasso, scendendo al 90% dagli attuali 97% per le lettere e dal 95% per i pacchi. "Non perché vogliamo impiegare più tempo, ma per avere un po' più di respiro nei giorni di punta come il Black Friday". Inoltre, Levrat non vuole più servire quotidianamente le famiglie che abitano nelle zone più discoste. La Posta vorrebbe trovare soluzioni individuali con queste famiglie.