Poco più di una settimana fa, uno studio della ZKB metteva in luce come ogni anno quasi 30'000 persone vengono sfrattate in Svizzera per ristrutturazioni di palazzine, spesso ingiustificate o inutili. E oggi sembra esserci una conferma di quanto rivelato nell'indagine della Banca cantonale di Zurigo, città in cui la situazione abitativa sta per diventare critica per oltre 200 inquilini, che entro tre mesi dovranno lasciare i loro appartamenti in Neugasse, nel Kreis 5, a causa di una "ristrutturazione fondamentale". La notizia è stata riportata da diversi media d'oltralpe.
"Case Sugus"
Le abitazioni in questione, conosciute come "case Sugus" (Sugus-Häuser), sono un'iconica struttura visibile a chi viaggia verso la Stazione Centrale. Queste case, originariamente costruite per offrire alloggi a basso costo, sono state progettate dal costruttore Leopold Bachmann per garantire case a famiglie a basso reddito. Oggi, però, a causa di un cambio di proprietà, gli inquilini sono stati informati che dovranno lasciare i loro appartamenti. Il nuovo proprietario, che ha acquisito le case tramite eredità, ha infatti nominato una nuova amministrazione che ha avviato l'annuncio di un aumento dell'affitto. A detta degli inquilini, questa comunicazione non è avvenuta tramite raccomandata e non è stata correttamente giustificata. Gli inquilini hanno prontamente opposto resistenza all’aumento. Nonostante il presunto bisogno di ristrutturare, molti di loro non comprendono il motivo dietro questa decisione, dato che le condizioni degli appartamenti sono considerate accettabili.
Simbolo di edilizia sociale
Le "case Sugus" un tempo erano un simbolo di edilizia sociale e a lungo erano destinate a fornire alloggi a prezzi accessibili. Tuttavia, il nuovo proprietario sembra non dare più peso agli aspetti sociali, concentrandosi invece sull'aspetto economico. Gli inquilini sospettano pertanto che la vera motivazione dietro la ristrutturazione e l'aumento degli affitti sia legata a un interesse puramente finanziario. La ristrutturazione, che comprende interventi su cucine e bagni, è stata giustificata dalla nuova amministrazione come necessaria per garantire un "futuro sostenibile ed ecologico". Tuttavia, alcuni inquilini mettono in dubbio la veridicità di questa necessità, soprattutto considerando che i tetti sono stati recentemente ristrutturati e diversi appartamenti sono attualmente sfitti. La domanda che molti si pongono è se la ristrutturazione sarebbe stata avviata se l’aumento dell’affitto fosse stato accettato, alimentando il sospetto che la ristrutturazione non fosse così urgente.
Nessuna risposta dall'amministrazione
Nonostante le proteste degli inquilini, l'amministrazione non ha risposto alle loro richieste di chiarimento, limitandosi a citare il comunicato ufficiale del 26 novembre, che annunciava la disdetta e la necessità di ristrutturare gli edifici. Gli inquilini restano frustrati, chiedendosi se sia giusto spostarli dalla loro casa, considerando le circostanze e la rapida successione degli eventi.