Svizzera
RSI e SSR rinunciano alle radio FM, da gennaio saranno solo su DAB+
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Ats
4 mesi fa
Cambio di tecnologia per Rete Uno, Rete Due e Rete Tre. Una ventina di emittenti radiofoniche private, fra cui anche Radio 3i, continuano tuttavia a trasmettere sulle onde ultracorte fino alla fine del 2026. La SSR: "Risparmieremo 15 milioni di franchi l'anno".

Ancora pochi giorni e le trasmissioni radio sulle onde ultracorte (OUC) - impropriamente chiamate anche FM - da parte della SSR, ma non solo, saranno solo un ricordo. Il 31 dicembre a mezzanotte i suoi 850 ripetitori saranno spenti. Una ventina di emittenti radiofoniche private continuano tuttavia a trasmettere in OUC e non interromperanno l'offerta fino alla fine del 2026. Dal prossimo anno, chi vorrà ascoltare i programmi radiofonici di Rete Uno, Rete Due e Rete Tre via etere dovrà dunque passare alla tecnologia di trasmissione digitale DAB+. Tutte le radio della SSR sono già disponibili via questo canale, così come via internet.

Un risparmio di 15 milioni di franchi l'anno

Oggi, la quota di persone che ascoltano la radio solo via OUC rappresenta meno del 10%. Dal 2020, il settore non è più tenuto a diffondere i programmi attraverso tale tecnologia e il mantenimento di tre sistemi paralleli - OUC, DAB+ e internet - è oneroso. Per coprire il territorio nazionale con il DAB+, la SSR ha bisogno di solo 260 antenne. Spegnendo il segnale analogico l'azienda afferma di risparmiare 15 milioni di franchi all'anno. Tale tecnologia è tuttavia ancora spesso usata per ascoltare la radio in automobile. Ma secondo le cifre dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), anche viaggiano prevale l'uso digitale (l'OUC ha una quota di ascolto del 33%).

C'è chi aspetta fino a fine 2026

Lo spegnimento del segnale analogico non riguarderà però solo le radio della SSR. Alcune emittenti private della Svizzera tedesca, in particolare piccole stazioni situate nelle zone periferiche, disattiveranno la trasmissione OUC a fine anno. Altre stazioni radiofoniche - due ticinesi (Radio Fiume Ticino e Radio 3i), undici romande e le principali della Svizzera tedesca - sfrutteranno invece il margine di manovra lasciato dal Consiglio federale nell'ottobre 2023, quando ha prolungato un'ultima volta - fino a fine 2026 - le concessioni per le trasmissioni.

I timori della concorrenza estera

In Romandia, in particolare, preoccupa un po' la concorrenza della vicina Francia. Già oggi le suo radio hanno una quota di mercato del 10% in Svizzera francese. Il presidente delle Radio regionali romande (RRR) Philippe Zahno teme che con lo switch-off le radio francesi, che continueranno a trasmettere in onde ultracorte, possano guadagnare ancora più ascoltatori svizzeri. Un altro problema citato da Zahno riguarda le autoradio: solo il 45% dei romandi riceve il DAB+ nella propria vettura, contro il 57% degli svizzero-tedeschi.

Gli ascoltatori sarebbero fedeli alla proprio radio preferita

Rispondendo alle obiezioni, l'UFCOM afferma che sebbene la possibilità che gli ascoltatori passino ai programmi stranieri esiste, l'esperienza mostra che questi sono generalmente molto fedeli alla loro radio preferita. L'Ufficio ricorda inoltre che la maggior parte delle vecchie autoradio dispone di una connessione AUX/IN, dove è possibile collegare un adattatore DAB+. Lo stesso dicasi per gli impianti stereo domestici.