Clima
Ruspe sul ghiacciaio, l'esperto: "Danni non enormi, la situazione è già allarmante"
Redazione
2 anni fa
È quanto afferma Daniel Farinotti, glaciologo e professore al Politecnico di Zurigo, con cui abbiamo approfondito l’impatto degli scavi sul ghiacciaio del Teodulo, in Vallese.

Non si placa la polemica relativa alla costruzione della pista di sci a Zermatt, in vista delle gare che dovrebbero svolgersi a novembre. Ieri la Commissione cantonale vallesana delle costruzioni (CCC) ha confermato che parte del tracciato è al di fuori dell'area autorizzata per le gare di Coppa del mondo e vietato l'utilizzo di alcune installazioni sul ghiacciaio del Teodulo. Ulteriori dettagli saranno resi noti dopo un sopralluogo. "Gli scavi rimuovono della massa dal ghiacciaio, ma rispetto alla sua grandezza non si tratta di tanto materiale, quindi l'effetto non sarebbe enorme", spiega a Ticinonews Daniel Farinotti, glaciologo e professore al Politecnico di Zurigo. "I ghiacciai soffrono maggiormente il riscaldamento climatico, questo fa perdere molta più superficie di quella tolta dalle ruspe. Certo, non è stata una buona idea e non dovrebbe accadere, ma non sposta l'ago della bilancia".

"La situazione è allarmante"

I ghiacciai, continua l'esperto, "stanno male e negli scorsi due anni sono stati malissimo. Il 2022 è stato il periodo più estremo, dove in 12 mesi il 6% della quantità di ghiaccio esistente in Svizzera è andata persa. Quest'anno è stato un susseguirsi di brutte notizie, e abbiamo perso un ulteriore 4%, In due anni i ghiacciai hanno perso il 10% della loro superficie, una situazione allarmante". Per cercare di invertire la rotta la possibilità è una: "limitare il riscaldamento globale, quindi ridurre le emissioni ad effetto serra", ricorda Farinotti.

"Lo sci dovrà reinventarsi"

Negli scorsi giorni Protect Our Winters ha lanciato una petizione per chiedere alla Federazione internazionale di sci e snowboard (Fis) di programmare l'agenda delle gare in base all'innevamento. "Lo sci come industria nel suo insieme, dovrà reinventarsi. Il riscaldamento climatico non si arresterà nel prossimo decennio, quindi ci saranno alcune località -dove oggi si scia- in cui non si potranno più praticare gli sport invernali".