![“Sarà anche la principessa, ma a me servono i tavoli”](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/historical/960x640/9ac74e32-8b75-45ed-a70a-51e3d78e5afc.jpg)
"Nel cuore di Davos in questi giorni si respira un’aria di stress, tutti hanno fretta, tutti corrono”. A raccontarlo ai microfoni di Radio3i (ascolta l'intervista) è Giovanni Croce, chef ticinese che da qualche anno gestisce il Ristorante da Elio. Proprio di fronte al Centro congressuale di Davos, il locale si trova a servire anche un sacco di politici e personalità mondiali.
La principessa“Uno dei primi anni che ero qui, c’era la principessa Mette-Marit di Norvegia. Continuava a spostarsi di tavolo”, racconta Giovanni. “All’inizio non osavo, ma a un certo punto ho detto ‘Adesso basta, io ho bisogno i tavoli’. Mi dicevano ‘ma è la principessa’. Eh, può essere anche la principessa, io ho bisogno dei tavoli comunque”. Alla fine, comunque, Mette-Marit ha lasciato spazio al servizio, “si è poi tirata in un tavolino per conto suo”.
Shinzo Abe e l’Amarone“Poi è stato qui il premier giapponese Shinzo Abe”, continua a ricordare Giovanni. “Ha comandato l’Amarone. Gli è piaciuto molto, che quella sera ha comandato tanto di quell’amarone”. Ma la lista è lunga e continua anche quest’anno. “Ieri c’è stata la prima ministra belga, quello spagnolo arriva stasera e oggi ci sono alcuni ministri francesi”.
La sicurezza di TrumpJustin Trudeau, premier canadese, è quasi un habitué, “ogni tanto arriva”. E Donald Trump è mai arrivato? “No, per l’amor di Dio”, risponde lo chef. Ben inteso, non è un giudizio politico il suo, quanto piuttosto professionale: le misure di sicurezza per un personaggio di primo piano come il presidente americano gli metterebbero a soqquadro il locale.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata