Svizzera
Sarà un'estate "piuttosto mediocre": lo ha detto il Böögg
screenshot video
screenshot video
Ats
5 ore fa
Secondo la tradizione, più velocemente esplode la testa del puoazzo, più calda sarà l'estate. Oggi ha impiegato 26 minuti e 30 secondi per scoppiare.

A Zurigo questa sera la testa del Böögg, il pupazzo riempito di petardi che simboleggia l'inverno, ha impiegato 26 minuti e 30 secondi per esplodere. Un tempo che, secondo la tradizione, fa presagire un'estate piuttosto mediocre. In occasione della festa del Sechseläuten, prima che alle 18 venisse dato fuoco alla pira di legna su cui è issato il Böögg, si è tenuto il tradizionale corteo lungo le strade della città vecchia, con membri delle varie corporazioni, cavallerizzi, carrozze trainate da cavalli e bande musicali. Tra il centinaio di ospiti d'onore delle corporazioni oggi erano presenti i consiglieri federali Guy Parmelin, Albert Rösti, Martin Pfister e Ignazio Cassis. Il Canton Zugo era l'invitato d'onore.

MeteoSvizzera: "Il Böögg non è competente in materia di previsioni"

Secondo la tradizione, più velocemente esplode la testa del Böögg, più calda sarà l'estate. Nel 2003, la testa ha impiegato solo cinque minuti e 42 secondi per esplodere e l'estate è stata torrida. Secondo l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera), si è però trattato di un "puro caso" e il Böögg "non è affatto competente in materia di previsioni". MeteoSvizzera ha confrontato il tempo necessario alla deflagrazione con le temperature estive dell'Altipiano dal 1965 al 2019. L'analisi "non mostra alcuna correlazione tra il periodo di combustione del Böögg e la temperatura estiva", è il verdetto dei meteorologi federali.

La ricorrenza

La tradizione pluricentenaria del Sechseläuten (letteralmente "suonare le sei") è legata agli scampanii della cattedrale Grossmünster, che segnavano la fine della giornata lavorativa; con l'inizio della primavera si smetteva alle 18 invece che alle 17. La festa della primavera, menzionata per la prima volta per iscritto nel 1525, viene celebrata nella forma attuale dal XIX secolo.

I tag di questo articolo