La Corte dei reclami del Tribunale penale federale (TPF) ha confermato l'annullamento di un decreto d'accusa del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) emesso contro la banca BSI nell'ambito dello scandalo del fondo sovrano malese 1MDB.
Un'inchiesta durata 6 anni
A inizio gennaio, al termine di un'inchiesta durata sei anni, l'MPC ha chiesto a BSI il pagamento di una multa di 4,5 milioni di franchi per non aver adottato misure sufficienti per prevenire il riciclaggio di denaro. Contrariamente alla banca ticinese - rilevata nel 2016 da EFG International -, due filiali del fondo malese non hanno accettato il decreto d'accusa.
Decreto annullato per lacune
Nella sentenza pubblicata oggi, la Corte dei reclami ha sancito che le due filiali avevano il diritto di contestare la validità del decreto. Quest'ultimo è stato annullato a causa di lacune fondamentali: non specifica ad esempio per quali attività di riciclaggio la banca sia stata condannata né le motivazioni. Inoltre, l'MPC ha omesso di menzionare i fondi confiscati. Nel 2020 l'Autorità federale di vigilanza dei mercati finanziari (FINMA) ha sequestrato 70 milioni di franchi a titolo di "sanzione volta a ridurre gli utili". L'incarto torna ora nelle mani del Ministero pubblico della Confederazione.
(Decisione BB.2024.122 dell'11 novembre 2024)