Svizzera
Schianto nei Grigioni, tutti morti i 20 a bordo
Schianto nei Grigioni, tutti morti i 20 a bordo
Schianto nei Grigioni, tutti morti i 20 a bordo
Redazione
7 anni fa
Nessun superstite tra i passeggeri del velivolo precipitato ieri sul PIz Segnas. Era decollato dall'aeroporto di Locarno-Magadino

Il bilancio dell'incidente aereo avvenuto ieri pomeriggio sul Piz Segnas è di 20 vittime: 17 passeggeri e tre membri dell'equipaggio. Nessuno degli occupanti dello Ju 52 schiantatosi contro la montagna sopra Flims (GR) è sopravvissuto, ha indicato la polizia cantonale retica durante la conferenza stampa organizzata nel pomeriggio. 

A bordo vi erano 8 coppie e altre 4 persone, tra cui 11 uomini e 9 donne, di età compresa tra 42 e 84 anni. Le vittime provenivano dai Cantoni di Zurigo, Turgovia, Lucerna e Vaud. Anche una famiglia austriaca, i genitori con il figlio, si trovavano a bordo. 

Tutte le persone sono morte nell'impatto, ha precisato il responsabile dell'intervento Andreas Tobler. Il recupero dei corpi è ancora in corso e la loro identificazione richiederà giorni.

L'aereo è decollato dall'aeroporto di Locarno-Magadino alle 16.10 e si è schiantato attorno alle 17.00 sul versante occidentale del Piz Segnas, cima di 3099 metri a cavallo fra Grigioni e Glarona. L'apparecchio era un velivolo d'epoca (ex trasporto militare) in forza alla Ju-Air, un'associazione che propone voli panoramici, che a seguito dell'incidente ha deciso di sospendere temporaneamente i voli. 

Si tratta della più grave tragedia nei cieli svizzeri dopo lo schianto del Jumbolino Crossair, avvenuto il 24 novembre 2001 a Bassersdorf (ZH), in cui morirono 24 delle 33 persone a bordo. Lo schianto dello Ju 52 è avvenuto a un'altezza di 2540 metri,

Dinamica dell'incidente non chiara, nessuna interferenza esterna

La dinamica dello schianto dello Ju 52 non è ancora chiara, ma l'analisi del luogo dell'incidente consente già di trarre le prime conclusioni: "l'aereo è precipitato al suolo quasi verticalmente e a velocità relativamente elevata", ha dichiarato Daniel Knecht, del Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI).

La causa del sinistro, tuttavia, deve ancora essere determinata: il SISI ritiene, sulla base delle prime informazioni, che non vi sia stata una collisione con un altro aeromobile o un cavo. "Non vi è stata alcuna interferenza esterna", ha precisato Knecht.

Il velivolo non avrebbe perso componenti prima dell'incidente, tuttavia "nulla è da escludere", ha ribadito Knecht, sottolineando che il SISI sta indagando in tutte le direzioni, anche per chiarire se le alte temperature o la situazione meteorologica abbiano avuto un ruolo importante.

Knecht ha spiegato che l'aria calda può influire sulla prestazione dei motori e quindi sulla quota operativa, ma questo scompenso può essere gestito - per esempio diminuendo il peso - e non può perciò essere considerato la causa principale di un crash.

Le indagini sono tuttavia complesse, poiché il vecchio aeromobile non è dotato di dispositivi di registrazione resistenti agli urti: niente scatola nera quindi. Knecht ha poi affermato che il SISI lavorerà per alcuni giorni sul posto.

I due piloti erano molto esperti

I due aviatori - entrambi capitani - a bordo dello Ju 52 avevano oltre trent'anni di esperienza come piloti di linea presso Swiss e Swissair, ha detto Waldmeier. Per quasi lo stesso periodo di tempo entrambi sono stati anche piloti militari.

Uno dei due, 62enne, volava regolarmente per Ju-Air dal 2004. "Aveva 943 ore di volo con questo aereo, il che lo rendeva uno dei più esperti all'interno del team". Anche il collega 63enne, ha precisato Waldmeier, aveva diversi anni di esperienza a bordo di questo modello.

Secondo il direttore i velivoli della Ju-Air sono "pilotati esclusivamente da professionisti molto esperti e pure la manutenzione è affidata a specialisti".

Waldmeier ha descritto la giornata di ieri come "il giorno più difficile e buio della storia della Ju-Air", aggiungendo che la compagnia farà tutto il possibile per permettere di chiarire quanto accaduto. "Sosteniamo le autorità con tutte le nostre forze".

Dal 1983 la Ju-Air gestisce tre storici Ju-52, a cui poi si è aggiunto un quarto apparecchio che nel frattempo - nel 2016 - è andato in pensione. Gli aerei da trasporto tedeschi, costruiti negli anni 30 del secolo scorso dalla Junkers, sono stati utilizzati sia per scopi civili, sia militari. L'aeronautica militare elvetica ne acquistò tre nel 1939 e per oltre 40 anni li usò come velivoli da trasporto: vennero radiati solo nel 1981. Da allora tre apparecchi - che hanno le matricole HB-HOS, HB-HOP e HB-HOT - sono stati rilevati dall'Associazione degli Amici dell'Aeronautica Militare Svizzera e vengono ora usati per voli panoramici.

Secondo i dati, l'aereo è rimasto in volo per un totale di 10'187 ore. A livello tecnico l'apparecchio, considerata anche l'età (79 anni), era molto controllato. "Ogni 35 ore di volo l'aereo veniva sottoposto a manutenzione". L'ultimo controllo era avvenuto in luglio, mentre l'ultima revisione annuale risale allo scorso inverno.

"Non eravamo a conoscenza di problemi tecnici", ha ribadito Waldmeier, sottolineando che non si sono verificati problemi o guasti neanche durante il volo di andata tra Dübendorf (ZH) e Locarno-Magadino.

Dopo l'incidente, la Ju-Air ha deciso di sospendere temporaneamente tutte le operazioni di volo fino a nuovo avviso.

Gli aerei più vecchi non sono meno sicuri

Non vi è fondamentalmente alcuna correlazione fra l'anzianità di un aereo e la sua sicurezza in volo: lo ha sottolineato durante una conferenza stampa a Flims (GR) Daniel Knecht, responsabile dell'unità operativa in seno al Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI).

"Anche gli aeromobili più vecchi possono essere utilizzati in condizioni di sicurezza se sottoposti a una buona manutenzione", ha spiegato Knecht nell'incontro con la stampa all'indomani dello schianto di un velivolo d'epoca Ju 52 sul Piz Segnas, costato la vita a 20 persone.

Stando all'organizzazione Ju-Air, che gestiva l'apparecchio storico costruito nel 1939, il velivolo veniva sottoposto a revisione ogni 35 ore di volo. L'HB-HOT era passato sotto la lente dei meccanici l'ultima volta alla fine di luglio.

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