Gli allievi maschi sono svantaggiati da un sistema scolastico elvetico che si fa sempre più femminile? È la domanda che si pone il Tages-Anzeiger, alla luce del disagio che sembra emergere fra i ragazzi e di un dibattito in corso nella Svizzera tedesca.
"Veniamo bombardati con il messaggio che, in quanto uomini, dobbiamo sentirci in colpa", affermano dei liceali interpellati nell'ambito di un ampio reportage. La pressione a loro avviso arriva dalle docenti e dalle compagne.
"Se un insegnante fa una battuta sul femminismo le ragazze corrono dal rettore, perché si tratta di sessismo. Ma se affermazioni analoghe sono espresse sugli uomini nessuno parte in loro difesa", sostengono gli interessati. La situazione della donna è spesso un tema anche durante le lezioni: "è come se il sessismo fosse diventata una materia scolastica a sé stante".
Secondo la testata zurighese oggi sottolineare le differenze fra i sessi è poco popolare e ancora di più è far presente gli svantaggi con cui sono confrontati gli uomini. Questo nonostante le cifre diano da pensare: il 90% del corpo docente alle elementari è femminile, mentre la percentuale di maturità conseguite fra le ragazze è ampiamente superiore a quelle degli uomini (43% a 33%).
È vero che i licei diventano più femminili, ammette Marc Eyer, dirigente presso l'alta scuola pedagogica del canton Berna. "Non bisogna drammatizzare, ma vale la pena di analizzare il tema in modo sistematico", afferma in dichiarazioni riportate dal Tages-Anzeiger. A livello di scuola elementare il problema è noto e si cerca attivamente di attirare di nuovo docenti maschi. Per quanto riguarda i licei invece questa consapevolezza manca ancora.
Secondo Caroline Bühler, che sta svolgendo una ricerca sula didattica nell'ambito dell'informatica, la femminilizzazione del corpo insegnante non rappresenta però una spiegazione sufficiente per spiegare il minore successo scolastico dei maschi. Altri fattori hanno la loro importanza, non da ultimo la selezione a livello di scuola media e il fatto che i genitori premono affinché i figli frequentino il liceo.
Nelle scuole pedagogiche si cerca di affrontare il tema. Ma secondo lo psicologo Fabian Grolimund anche la migliore riforma scolastica non risolverà il problema di fondo: quello che gli uomini hanno praticamente lasciato completamente alle donne il lavoro di istruzione.
"Oggi i ragazzi crescono in un mondo di donne: e anche se imparano la materia non per forza meglio da un docente maschio, di sicuro non possono imparare da una donna a essere degli uomini", spiega l'esperto al Tages-Anzeiger. Attualmente nessuno sa più bene come deve essere un vero uomo, nemmeno gli stessi uomini lo sanno.
Secondo Grolimund se gli uomini devono assumersi più responsabilità in materia di istruzione bisogna comunque lasciare loro anche più spazio. Si parla sempre di mansplaining - l'atteggiamento di spiegare a una donna in modo condiscendente qualcosa che lei sa già - "ma nel campo dell'educazione molte donne fanno del womansplaining", sostiene lo specialista: cioè, in ultima analisi, non ammettono che gli uomini possono fare le cose magari in modo diverso, ma non per forza peggiore.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata