Svizzera
Stagione turistica invernale, +54% di pernottamenti
Immagine Shutterstock
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Andrea Scolari
3 anni fa
Record di pernottamenti indigeni con una domanda aumentata del 18.9%. Dati ticinesi in controtendenza con un calo del 15,5% della domanda interna. In crescita i turisti provenienti da America e Asia

L’inverno appena trascorso ha sorriso al settore alberghiero elvetico. Sono infatti 14.6 milioni i pernottamenti registrati da novembre 2021 ad aprile 2022, un dato che -se paragonato allo stesso periodo dell’anno precedente- mostra un aumento del volume del 54%, ovvero 5.1 milioni di pernottamenti in più.

Ospiti stranieri in ripresa
Dopo il calo registrato per la stagione invernale 20/21 (-70.4% di pernottamenti), la domanda dei turisti stranieri lo scorso inverno è tornata a salire. Tra novembre 2021 e aprile 2022 i pernottamenti sono infatti aumentati del 196.7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli aumenti maggiori sono stati osservati tra febbraio e aprile. Tuttavia, nonostante questa forte crescita, i pernottamenti della stagione invernale 2021/2022 rimangono inferiori del 12,2% rispetto a quelli della stagione 2019/2020.

Da dove arrivano
L’aumento assoluto è stato fatto registrare dai turisti provenienti dalla Germania, con 789 000 pernottamenti supplementari. Seguono il Regno Unito (+450 000 pernottamenti) e la Francia (+237 000). Dai dati si nota che ha ricominciato a crescere anche la domanda degli ospiti provenienti dal continente americano (+616 000) e da quello asiatico (+475 000).

Record di pernottamenti indigeni
Nuovo record registrato dalla domanda interna con un totale di 9 milioni di pernottamenti, +18.9% rispetto all’inverno 2020/2021. In aumento i dati per tutti i mesi invernali tranne aprile, mese per cui è stato rilevato un calo del 10.5%. Rispetto alla stagione turistica invernale 2019/2020, la domanda è aumentata del 39,9%.

Aumenti per tutte le regioni turistiche
A livello delle regioni turistiche, nella stagione invernale 2021/2022 tutte le regioni hanno registrato un incremento dei pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In crescita anche la domanda nelle regioni di montagna: +47.3% nella regione di Berna, + 41.4% nel Vallese e + 31.6% nei Grigioni. Nelle regioni urbane gli aumenti più forti sono stati rilevati a Ginevra, +189.2%, nella regione di Zurigo, +152% e in quella di Basilea, +112%. È interessante notare che sono proprio queste le regioni che hanno sofferto maggiormente le conseguenze delle restrizioni nazionali e internazionali dovute alla COVID-19. Rispetto alla stagione turistica invernale 2019/2020, i pernottamenti delle regioni di montagna hanno registrato aumenti del 24,0% (Vallese), del 23,6% (Grigioni) e del 15,3% (regione di Berna). Le regioni urbane invece hanno registrato un calo compreso tra il 7,6% (regione di Basilea) e il 6,1% (regione di Zurigo). Durante la stagione invernale 2021/2022, nelle regioni di montagna sono stati rilevati aumenti dei pernottamenti indigeni pari all’11,5% nella Regione Berna, all’11,4% in Vallese e all’11,1% nei Grigioni. Gli aumenti maggiori sono stati registrati nelle regioni urbane.

Ticino in controtendenza
Inverno 2021/2022 con dati in controtendenza per il Ticino che ha assistito a un calo del 15.5% della domanda interna, che rimane comunque superiore del 172.6% rispetto allo stesso periodo di due anni prima.

Il paragone con la stagione invernale 2019/2020
Rispetto all’inverno di due anni fa tutte le regioni turistiche hanno registrato un aumento della clientela indigena. Infine, la domanda degli ospiti stranieri è cresciuta in tutte le regioni turistiche rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pur rimanendo inferiore del 12,2% rispetto a quella della stagione invernale 2019/2020. Solo quattro regioni hanno registrato aumenti rispetto alla stagione 2019/2020: il Ticino (+8,4%), i Grigioni (+2,9%), la Svizzera orientale (+1,7%) e il Vallese (+0,7%).

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